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10 Marzo 2022
Ultima modifica: 22 Marzo 2022 ore 11:29

Il caso o Dio? Una scelta razionale

È in libreria dal 9 marzo un libro che propone un approccio filosofico-popolare ai grandi interrogativi dell'umanità. Tra i quali, quando scoppia una guerra, «Ma Dio dov'era?»
Il caso o Dio? Una scelta razionale
Da dove ha origine l'universo? Come è nato l'uomo e cosa lo distingue dagli animali? Perché accadono il bene e il male e come distinguerli? Un approccio razionale, brillante e provocatorio, ai grandi temi dell'esistenza.
Agostino Migliorini, padre di quattro figli, da molti anni con la moglie Carmela è responsabile di una casa famiglia della Comunità Papa Giovanni XXIII a Quinto Vicentino. Un impegno che, tuttavia, non gli ha impedito di mettere a frutto la sua laurea in filosofia continuando a fare anche l’insegnante. Ed è da questa esperienza che nasce il libro Il caso o Dio? Una scelta razionale, Sempre Editore, da ieri in libreria. 
Lo si può acquistare anche online e presto sarà disponibile la versione e-book.
Ne parliamo con l'autore.

Perché da giovane ha deciso di studiare filosofia?

«Ero e sono convinto dell’importanza delle idee, che per me vengono prima dei fatti.» 

In che senso?

«Sono le idee che dirigono la nostra vita. Uno fa in base a quello che pensa. Poi, certo, i fatti ci condizionano, ma sono le idee che ci guidano.»

Nel suo libro lei recupera concetti che aveva elaborato in occasione tesi di laurea sulla "razionalità nella morale". Perché aveva scelto questo tema?

«Già allora stava emergendo un pensiero debole, incapace di guidarci. Mi chiedevo se siamo ciechi pur avendo gli occhi. È stato un lavoraccio, ci ho messo due anni.»

Poi però si sei trovato a discutere di questi temi non tra accademici ma con i ragazzi di una scuola professionale.

«Sì, ho insegnato “cultura generale” in un centro professionale per 40 anni. Ho sempre cercato di insegnare alla don Milani, ponendo un tema e stimolando il dibattito.»

Com’è andata?

«Non è stato facile, anche perché non avevo un piccolo gruppo come il sacerdote di Barbiana ma circa 200 studenti che stavano con me solo poche ore alla settimana. Una vera sfida, considerando che erano ragazzi attratti più dalla manualità che dalla ricerca teorica. Però ho avuto tante soddisfazioni.»

Come nasce questo suo ultimo libro?

«Da circa un anno e mezzo sono in pensione e ho avuto il tempo di riflettere su tutto questo percorso. In particolare non accetto che venga attribuito al caso ciò che da esso non può derivare, e che si passi per teoria scientifica ciò che non lo è.»

Così ha deciso di confutare queste tesi attingendo ai tuoi studi giovanili sulla teoria della razionalità.

«In particolare ho recuperato due aspetti. Le valutazioni: sembra che la scienza non le faccia e invece ne fa tantissime per andare avanti, con una forte componente soggettiva.»

L’altro?

«Il criterio di evidenza, quella soglia oltre la quale si pone fine a ogni dubbio.»

Come si innestano questi principi sui temi esistenziali?

«L’evidenza è fondamentale nell’etica, per dire "questo è bene e questo è male". Mentre sull’origine del mondo e dell’uomo vale maggiormente la logica, la dimostrazione.»

Temi complessi, ma scorrendo le pagine lei li affronta in maniera popolare, a tratti ironica. Per chi ha scritto questo libro?

«Ho pensato soprattutto agli adolescenti, ai miei studenti con cui ho affrontato questi temi per tanti anni. Ma l’ho scritto anche per tutti coloro che hanno dubbi, e i dubbi vengono a ogni età.»

Cercando su Google “evoluzionisti e creazionisti” il primo risultato ci spiega che «il creazionismo si fonda su alcune credenze religiose, mentre l'evoluzionismo prende le basi da alcune teorie scientifiche». 

«Questa è la palla che si vende. La vera questione è rispondere alla domanda: le cose si fanno da sole o c’è qualcuno che le fa?»

Vale anche per chi crede nell’evoluzionismo?

«Sì, perché l’evoluzione procede verso ordini sempre più sofisticati che non sono spiegabili come processo autonomo. In natura si va dall’ordine al disordine, mentre non succede mai il contrario. Una casa può crollare in mille pezzi ma i mille pezzi da soli non possono organizzarsi per costruire la casa. Non è questione di fede ma di ragione.»
Copertina libro Il caso o Dio