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6 Aprile 2022
Ultima modifica: 6 Aprile 2022 ore 09:18

Gas serra: rallenta la crescita. Decisivi i prossimi tre anni

Presentato il 4 aprile il nuovo rapporto IPCC sul cambiamento climatico, approvato da 195 Governi. Gli ultimi dati e le misure necessarie settore per settore.
Gas serra: rallenta la crescita. Decisivi i prossimi tre anni
Foto di JuergenPM
Nel nuovo rapporto sul cambiamento climatico, il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici fa appello ad una «riduzione immediata e profonda delle emissioni di Co2 in tutti i settori» al fine di limitare l'aumento del riscaldamento globale, che può restare entro gli 1,5 gradi questo decennio solo a fronte di cambiamenti profondi nelle politiche economiche ed energetiche.
In nove anni, precisamente dal 2010 al 2019, le emissioni medie annue di gas serra a livello globale hanno raggiunto i livelli più alti della storia dell'umanità, ma la buona notizia è che il loro tasso di crescita è rallentato. Tuttavia, senza un'immediata e profonda riduzione delle emissioni in tutti i settori, l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C è fuori portata.
Questo è in sintesi quanto dicono gli scienziati nell'ultimo rapporto del Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), pubblicato il 4 aprile 2022 e approvato da 195 governi. Si tratta della terza parte del Sesto Rapporto di Valutazione (AR6) dell'IPCC, che sarà completato quest'anno.

Le decisioni da prendere nei prossimi tre anni per ridurre il gas serra

Dal 2010, ci sono state riduzioni significative - fino all'85% - nei costi dell'energia solare, dell’energia eolica e delle batterie. Una gamma crescente di politiche e leggi ha migliorato l'efficienza energetica, ridotto i tassi di deforestazione e accelerato la diffusione delle energie rinnovabili.
Ma non basta. Il 2025 sarà l’anno in cui dovremo raggiungere il picco delle emissioni di gas serra. Dopo il 2025 la curva delle emissioni dovrà calare, anzi precipitare del 43 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010 se vogliamo avere qualche possibilità di limitare il riscaldamento globale. Il fatto che le emissioni siano aumentate – e non calate – del 14 per cento rende l’impresa quasi impossibile.
«Siamo a un bivio. Le decisioni che prendiamo ora possono assicurare un futuro vivibile. Abbiamo le conoscenze e le competenze necessarie per limitare il riscaldamento - ha detto il presidente dell'IPCC Hoesung Lee -. Ci sono politiche, regolamenti e strumenti di mercato che si stanno dimostrando efficaci. Questi, se estesi e applicati in modo più ampio ed equo, possono favorire una profonda riduzione delle emissioni e stimolare l'innovazione».

In tutti i settori esistono soluzioni per dimezzare le emissioni entro il 2030

Per limitare il riscaldamento globale è necessario compiere la più ampia transizione energetica possibile. Ciò significa ridurre l'uso dei combustibili fossili, diffondere l’elettrificazione, migliorare l’efficienza energetica e l'uso di sistemi di alimentazione alternativi
Cambiare i nostri stili di vita e nostri comportamenti, inoltre, può portare a una riduzione del 40-70% delle emissioni di gas serra entro il 2050. Le città e altre aree urbane, per esempio, offrono opportunità significative per la riduzione delle emissioni, che può essere conseguita attraverso un minore consumo di energia (ad esempio creando città compatte e percorribili a piedi), l'elettrificazione dei trasporti in combinazione con fonti energetiche a basse emissioni, e un maggiore assorbimento e stoccaggio del carbonio utilizzando soluzioni naturali.
E poi c’è il settore industriale, responsabile di circa un quarto delle emissioni globali. Uso più consapevole dei materiali, riutilizzo e riciclo dei prodotti e riduzione al minimo dei rifiuti devono diventare la regola.
Infine l'agricoltura, la silvicoltura e altri usi del suolo possono permettere una riduzione delle emissioni e una rimozione e immagazzinamento dell'anidride carbonica su larga scala.  Tuttavia, il suolo non può compensare i ritardi nella riduzione delle emissioni in altri settori. Le opzioni di risposta possono beneficiare la biodiversità, aiutarci ad adattarci ai cambiamenti climatici e assicurare i mezzi di sussistenza, il cibo, l'acqua e le forniture di legname.

Il picco di emissioni di gas serra nel 2025

Negli scenari che l’IPCC ha valutato, limitare il riscaldamento a circa 1,5°C richiede che le emissioni globali di gas serra raggiungano il loro picco, al più tardi, nel 2025 per poi ridursi del 43% entro il 2030; allo stesso tempo, anche il metano dovrebbe essere ridotto di circa un terzo.
Anche se faremo questo, è quasi inevitabile che supereremo temporaneamente tale limite di temperatura, ma potremmo ritornare al di sotto di esso entro la fine del secolo. La temperatura globale si stabilizzerà quando le emissioni di anidride carbonica raggiungeranno lo zero netto. Per 1,5°C, questo significa raggiungere lo zero netto di emissioni di anidride carbonica a livello globale nei primi anni 2050; per 2°C, nei primi anni 2070.
Questa valutazione mostra che limitare il riscaldamento a circa 2°C richiede comunque che le emissioni globali di gas serra raggiungano il loro massimo al più tardi entro il 2025, e siano ridotte di un quarto entro il 2030.

Colmare la mancanza di investimenti

Il rapporto guarda oltre le tecnologie e dimostra che, anche se i flussi finanziari sono da tre a sei volte inferiori ai livelli di cui abbiamo bisogno entro il 2030 per limitare il riscaldamento sotto i 2°C , ci sono sufficienti capitale globale e liquidità per colmare le carenze di investimenti. Tuttavia, da parte dei governi e della comunità internazionale occorre un segnale chiaro, che includa un più forte allineamento della finanza e della politica del settore pubblico.
«I cambiamenti climatici sono il risultato di più di un secolo di energia e uso del suolo insostenibili, così come insostenibili sono stati gli stili di vita, i modelli di consumo e di produzione - ha affermato il co-presidente del gruppo di lavoro dell'IPCC, Jim Skea -. Questo rapporto mostra come agire ora possa portarci verso un mondo più equo e sostenibile».