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14 Dicembre 2020
Ultima modifica: 14 Dicembre 2020 ore 15:02

Malattia mentale in carcere?

Il 17 dicembre se ne parlerà in un seminario online
Malattia mentale in carcere?
Foto di Klaus Hausmann
La possibilità di approfondire questa tematica che interpella le coscienze
Il Progetto Educativo con i Carcerati della Comunità Papa Giovanni XXIII  è stato aperto 46 anni fa per dare tutela e protezione a Marino, persona con disagio psichiatrico dimesso dal carcere. Il 50% delle persone detenute in carcere presenta una malattia o un disturbo mentale e il 25%  con una dipendenza da sostanza psicoattiva, come si legge nei dati SIMSPE (Società italiana di medicina e sanità penitenziaria) del 2019.

L'incompatibilità tra carcere e salute mentale

L’incompatibilità fra il carcere e la salute mentale, la salvaguardia dei diritti delle persone con disabilità intellettiva o disturbi psicosociali, sono il tema del Seminario Formativo che si terrà online il prossimo 17 dicembre alle 10.30 in seno al Progetto Europeo OPSIDIANET con la partecipazione del Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII Giovanni Ramonda, il magistrato Francesco Maisto, lo psichiatra Daniele Donati, don Daniele SimoazziCappellano carcerario; e con Giorgio Pieri e Bartolomeo Barberis, rispettivamente del progetto Progetto CEC e del servizi dipendenze della comunità di don Benzi.

Cinque Paesi coinvolti

Il progetto è finanziato dalla Commissione Europea; nei diversi Stati Membri, indaga, dalle indagini alla pena, i fattori che ostacolano la piena tutela dei diritti degli autori di reato con disturbi intellettivi e psicosociali. Sono coinvolti nello studio Belgio, Bulgaria, Grecia e Italia. L’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII è parte del team di ricercatori che, con l’ Association Droit au Droit (Belgium), the Center for the Study of Democracy (Bulgaria), ed il Centre for European Constitutional Law (Greece), ha condotto l’analisi, individuando le criticità e prospettando esperienze di tutela.
Il seminario formativo oltre a presentare succintamente la pubblicazione del manuale operativo frutto del progetto ha l'obiettivo di sensibilizzare e presentare ad una platea dei diversi attori che operano con la disabilità in ambito giudiziario (avvocati, magistrati, assistenti sociali, forze dell'ordine e polizia penitenziaria) i temi del progetto e offrire una visione dei percorsi e delle buone prassi in atto in Italia.

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