Un piano di rimboschimento coinvolge i lavoratori precari rimasti senza lavoro per l'emergenza Covid-19.
In Pakistan lo stato assume chi ha perso il lavoro a causa del coronavirus per piantare alberi. Una misura innovativa che, oltre ad affrontare la crisi economica dovuta alla pandemia, cerca di contrastare i forti cambiamenti climatici che interessano il paese. Secondo il
Global Climate Risk Index 2020, studio annuale della ONG Germanwatch,
il Pakistan è al quinto posto tra i paesi maggiormente colpiti da eventi climatici estremi dal 1999 al 2018. Già nel 2018 il primo ministro
Imran Khan aveva avviato un programma quinquennale di piantumazione di alberi volto a contrastare l’aumento delle temperature, le inondazioni, la siccità e altri fenomeni meteorologici.
Sospeso all’inizio della pandemia, il programma è ora stato riavviato proprio grazie all’impiego di
63.600 persone rimaste disoccupate, con particolare attenzione a donne e lavoratori a giornata nelle aree rurali. Il lavoro viene svolto nel rispetto delle norme anti Covid-19, indossando le mascherine e mantenendo una distanza sociale di due metri. Lo stipendio è di 500-800 rupie al giorno, meno di 3-5 dollari. Paga modesta, ma in questo tempo necessaria per provvedere al mantenimento familiare senza ricorrere alla carità.