Topic:
30 Marzo 2020

Questa crisi è per la vita

Il Coronavirus sta paralizzando il mondo. Ma anche adesso "il vento è favorevole".
Questa crisi è per la vita
Foto di Vatican Media
Papa Francesco lo ha sottolineato prima della benedizione "urbi et orbi": «Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato». Mentre affrontiamo questa emergenza, pensiamo anche a cosa può e deve cambiare.
Le immagini trasmesse in questi giorni dalla TV dei camion dell’esercito che portano le salme alla cremazione a causa della pandemia in atto ci toccano gli occhi e il cuore, evidenziando la tragedia che sta colpendo migliaia di persone e famiglie. Un piccolo virus sta paralizzando il mondo. A questa malattia è stato dato un nome, Covid-19, ma è tuttora in gran parte sconosciuta da parte degli esperti, scienziati, medici virologi. 
Un fatto è certo: gli stili di vita che da decenni il mondo globalizzato esprime danneggiando il creato non aiutano, così come le guerre con armi chimiche, i pesticidi che inquinano, le carestie dovute a siccità che avanzano a causa del riscaldamento del globo. 
Molti si chiedono: «Dio è in mezzo a noi sì o no?». Sì, il Padre buono non ci abbandona, indicandoci la via del bene: è la via suggerita da Papa Francesco nella Laudato Si’, la via di una conversione del cuore ed ecologica che rispetti la terra di cui noi tutti siamo inquilini.

«Il vento è favorevole»

Questa crisi non è per la morte ma per la vita. La speranza che viene da tanti – infermieri, medici, sacerdoti, volontari che donano la vita per gli altri – ci fa credere che la vita è più forte della morte, che sentirci un’unica famiglia umana è più forte di ogni divisione e lotta.
La speranza viene anche dallo scoprire che è possibile vivere più semplicemente, senza correre continuamente e consumare all’inverosimile. 
Stiamo scoprendo tutti come la tecnologia ci possa venire in soccorso per mantenere e custodire relazioni belle, familiari, comunitarie e anche di lavoro. 
Anche i giovani possono approfittare di questa situazione per giovarsi in modo positivo delle nuove tecnologie, non rimanendovi schiavi ma imparando, creando, comunicando, formando gruppi che vivono la vita affrontandola e non subendola in balia dei colossi del marketing e della pubblicità. 
«Il vento è favorevole» direbbe anche oggi don Oreste Benzi, come ha fatto nel suo ultimo intervento pubblico. 

La benedizione di Papa Francesco

Abbiamo ancora impressa l’immagine di Papa Francesco che venerdì 27 marzo, sotto la pioggia, dà la benedizione “urbi et orbi” per chiedere al buon Dio di essere liberati dalla pandemia. 
«La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità – ha detto nella meditazione che ha preceduto la benedizione – e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. In questo nostro mondo, che tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato

Davvero, se siamo intelligenti, possiamo fare in modo che questa crisi non sia per la morte ma per la vita.