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4 Marzo 2022
Ultima modifica: 4 Marzo 2022 ore 10:40

Ue: un permesso speciale per i profughi ucraini

Dopo alcune riserve convinto ieri anche l'asse Visegrad
Ue: un permesso speciale per i profughi ucraini
Foto di EPA/Marco de Swart
La direttiva sulla "Protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati" del 2001 non era mai stata applicata. Un passo avanti verso un Europa solidale
Dopo un inizio difficile in cui Austria e Paesi Visegrad (Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria) avevano espresso riserve in quanto contrari ad includere nella direttiva anche i cittadini non ucraini in fuga dal Paese in guerra, finalmente ieri 3 marzo a Bruxelles è stato raggiunto l'accordo Ue per l'applicazione della protezione temporanea "in caso di afflusso massiccio di sfollati".  

La difficoltà a trovare un accordo

L’accordo tuttavia non è stato privo di ostacoli tanto che sono state poste limitazioni rispetto alla sua operatività affinchè si potesse raggiungere l’unanimità al Consiglio degli affari interni e a seguito dei timori che l’Ue potesse estendere tout court la protezione ai cittadini non ucraini. 
Infatti, nell’attesa di leggerne il contenuto, il ministro dell'Interno francese Gerard Darmanin, alla presidenza Ue, ha già dichiarato che la direttiva si applicherà all'insieme dei cittadini ucraini, ai loro familiari così come ai beneficiari della protezione internazionale già rifugiati in Ucraina. Per i cittadini di Paesi terzi con un permesso di residenza di lunga durata in Ucraina sarà lo stato ospitante che potrà scegliere se applicare la protezione temporanea della direttiva o la legislazione nazionale.

La direttiva del 2001 applicata per la prima volta

La direttiva europea per la "Protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati” del 2001 infatti non era mai stata applicata finora ed è uno strumento per affrontare gli afflussi massicci nell'Ue di cittadini stranieri che non possono rientrare nei loro Paesi, a causa di guerre, violenze o violazioni dei diritti umani introduce una protezione immediata e temporanea sul tutto il territorio dell’unione.  

Quanto dura la protezione e che cosa comporta per chi ne gode

La durata della protezione temporanea è pari a un anno e può essere prorogata per un periodo massimo di due anni o più a lungo (pare tre), a seconda della proposta accettata dal Consiglio dalla Commissione Ue, e da diritto ad un titolo di soggiorno di pari durata in ogni Paese dell’Unione. Le persone che godono di protezione temporanea hanno il diritto  di esercitare attività di lavoro subordinato o autonomo; accedere all'istruzione per adulti, alla formazione professionale e a esperienze di lavoro; ottenere un alloggio adeguato; ottenere assistenza sociale, sostegno economico e cure mediche e hanno il diritto al ricongiungimento coi familiari in altro paese dell’Unione Europea.

Un passo avanti verso un'Europa solidale

Sicuramente è un passo avanti verso un Europa solidale che mai tanto si era esposta prima, ma si auspica che questo possa non essere soltanto il frutto di una di questa drammatica contingenza nel continente, ma anche di più larghe prese di coscienza verso profughi e rifugiati di ogni guerra.