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21 Gennaio 2022

Come capire le emozioni dei figli

L'importanza del contatto con il mondo emotivo dei bambini
Come capire le emozioni dei figli
Foto di Viki_B
Attualmente molto studiate le emozioni sono un aspetto che mette a dura prova le capacità genitoriali. Capire i loro meccanismi può portare ad una maggiore consapevolezza personale ed educativa.
Capita che i genitori si trovino di fronte al figlio che urla, scalcia, picchia per esprimere la rabbia. Cosa sono queste esplosioni che possono durare nel tempo?

A che cosa servono le emozioni

Le emozioni sono legate alle azioni: la rabbia stimola l’attacco, porta ad incanalare l’energia sugli arti per scaricarla; la paura impedisce di pensare, essere creativi, dormire e apprendere. Gli studiosi affermano che il ciclo dell’emozione dura fisiologicamente 90 secondi, tempo che il corpo utilizza per riassorbire le sostanze chimiche e metabolizzarle, tempo che si rinnova facendola durare più a lungo grazie al pensiero. Ad esempio la tristezza può essere rinnovata dal pensiero che tutto andrà male.
Si hanno principalmente due modalità emotive: difensiva e creativa. La prima si esprime con difesa, attacco, fuga e immobilizzazione; per quella creativa c’è bisogno di attivare pensieri positivi su se stessi, essere indulgenti, volersi bene, questo ha effetti sul benessere, dona calma nelle difficoltà, stimola il sistema immunitario.

Emozioni e apprendimento

Le emozioni incidono anche sull’apprendimento: se il bambino è nella modalità difensiva fatica ad apprendere, le capacità creative e mnemoniche sono bloccate. La concentrazione e l’apprendimento si hanno in condizioni di piacere ed il bambino è creativo quando si diverte. Gli autori lo definiscono “lo stato di flusso”: la persona è totalmente assorta tanto da diventare un tutt’uno con ciò che sta facendo, prova piacere, soddisfazione e dà il massimo. 
Oggi si parla d’intelligenza emotiva, appresa al 99%, come capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle altrui, gestire e tollerare le frustrazioni, risolvere i conflitti, incanalare le emozioni creative per raggiungere l’obiettivo.

Che cosa possono fare gli adulti?

In primis riflettere su sé stessi, sulle diverse modalità emotive che si attivano nelle situazioni. I pensieri alimentano la modalità difensiva o creativa? Che pensieri si hanno su di sé? Nella relazione con i figli gli adulti esprimono le emozioni? I figli sono aiutati a dare un nome alle emozioni nella quotidianità? Vengono proposti contesti d’apprendimento basati sul piacere?

Come favorire la modalità emotiva creativa?
Qualche suggerimento per i genitori

  • Promuovere la curiosità ponendoci come adulti curiosi, desiderosi di scoprire insieme ai bambini e capaci di stimolare questa propensione grazie ad esperienze di vita vere.
  • Partire da un’osservazione dei bambini per capire interessi e bisogni evolutivi.
  • Creare tempi lenti evitando sovrastimolazioni che provocano stress.
  • Promuovere l’autonomia.
  • Valorizzare l’errore come “inciampo fertile” e dare il tempo ai bambini di stare nelle azioni, avere il tempo di compiere l’errore.
  • Sostenere il pensiero divergente, creativo, capace di generare diverse soluzioni ad un problema.
  • L’adulto che fa un passo indietro non è l’adulto “che non si occupa” ma è l’adulto che sostiene la crescita aiutando i bambini a fare da soli in base alle loro capacità e bisogni.