Foto di Kevin Phillips da Pixabay
Saper leggere le certificazioni energetiche ci aiuta ad efficientare i consumi.
Quanto consuma effettivamente una casa dipende da quello che c’è dentro: gli elettrodomestici rappresentano, infatti, il 58 per cento dei consumi domestici. Se vogliamo limitare l’impatto ambientale ed economico degli elettrodomestici dobbiamo saper leggere l’etichetta dei consumi di energia. Le lettere che indicano la classe energetica vanno dalla A alla G. Di A ce n’è una sola (senza +, come previsto in passato), è verde e indica la classe energetica più efficiente. La lettera G, in rosso, indica un elevato consumo di energia.
Ad ogni lettera corrisponde una precisa quantità di energia consumata in chilowattora (kWh) all’anno (o kWh per 100 cicli, a seconda del dispositivo di cui stiamo parlando). Un aspetto molto importante delle più recenti etichette è che viene dato maggior rilievo all’impatto ambientale dei prodotti, come il rumore emesso o il consumo tipico di acqua.
Occhio alle etichette energetiche
Quanto si risparmia usando elettrodomestici più ecologici? Da un'analisi Enea emerge che la maggioranza degli elettrodomestici presenti nelle case degli italiani è piuttosto vecchia (tra i 12 e i 20 anni di vita) e questo incide considerevolmente sui consumi. Preferire modelli più efficienti di elettrodomestici significa risparmiare fino al 40 per cento sui consumi di energia. Occhio quindi alle etichette energetiche: sostituendo una lavatrice di 20 anni fa con una odierna in classe A si potrebbe ottenere un risparmio di energia elettrica del 35 per cento; prendendo invece in considerazione la sostituzione di un frigorifero si potrebbe arrivare fino al 40 per cento.
Non per tutte le categorie di prodotti sono disponibili sul mercato classi elevate come A o B. Questo perché, quando sono state introdotte nel 2021, le più recenti etichette hanno lasciato margine di miglioramento per incentivare i produttori ad essere più competitivi e ad investire nella progettazione di prodotti più efficienti per accelerare l’innovazione tecnologica. Si consideri che dal 1 marzo 2024 i prodotti in classe G e alcune classi F non potranno più essere venduti.
Un’app per monitorare i consumi
La nuova etichettatura degli elettrodomestici è uno strumento del Green deal con cui l’Unione Europea intende ridurre le emissioni di gas serra per il 2030 al 55 per cento rispetto ai livelli del 1990. Un obiettivo raggiungibile se le nostre case ridurranno i propri consumi.
Se siete curiosi di sapere quanto consuma la vostra casa c’è un’app che fa al caso vostro. Si chiama Digiwatt (a pagamento) e ci dice, grazie all’intelligenza artificiale, quanto consumano i nostri elettrodomestici. Uno smart meter viene posizionato all’interno del quadro elettrico e permette di capire quanta energia viene consumata nell’abitazione. Infatti, una volta connesso al wi-fi, il sensore invia i dati a un cloud dove gli algoritmi riescono a identificare il pattern di consumo di ogni specifico elettrodomestico.
Così, l’app restituisce un’analisi dettagliata dei consumi: il costo stimato, il consumo istantaneo e, naturalmente, i consumi divisi per elettrodomestico. Un modo preciso per monitorare le proprie abitudini.