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18 Ottobre 2020

Vangelo del 18 ottobre: La moneta di Cesare

Gesù è forte! Gesù è giovane! Egli ci entusiasma, anche se siamo vigliacchi, perché ci fa sentire che è così che bisogna essere.
Vangelo del 18 ottobre: La moneta di Cesare
Foto di Nevio3
Vangelo della domenica: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi.
Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare».
Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Dal Vangelo di Matteo (Mt 22, 15-21)        
 

Commento al Vangelo di domenica 18 ottobre 2020

Gesù è forte! Gesù è giovane! Gesù piace perché è la nostra coscienza. Egli ci entusiasma, anche se siamo vigliacchi, perché ci fa sentire che è così che bisogna essere.
«Date a Cesare quello che è di Cesare…»: in altre parole non ci si può emarginare dalla realtà, dalla società in cui ci si trova, ma si deve trasformare la realtà di questo mondo dal di dentro. È preparando individualmente e assieme la nuova città terrestre che scaturisce la fede, la relazione con lui, Gesù. Oggi dà a Dio ciò che è di Dio, cioè vivi la tua relazioni con Dio in Gesù. Tu e tua moglie; tu e la tua fidanzata; tu e il tuo datore di lavoro che si dice cattolico; tu e i tuoi figli; tu con gli insegnati che si professano cattolici, come singoli e insieme: fate conoscere la relazione con Dio, con il lavoro interiore, con la preghiera, con la partecipazione al sacrificio di Gesù. La gente allora riceverà l’annuncio di vita e griderà: «Sono quelli che stanno con Gesù!».
 
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