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30 Settembre 2019

A scuola senza voti? La scuola del gratuito si presenta

190 studenti chiamati ad esprimersi sulla scuola del gratuito. I dati verranno presentati il 5 e il 6 ottobre a Pesaro al Convegno sulla scuola del gratuito per capire le motivazioni più profonde dell'insegnare e dell'imparare.
A scuola senza voti? La scuola del gratuito si presenta
Foto di sebra
Da diversi anni la Comunità Papa Giovanni XXIII sta studiando e sperimentando un modello di scuola in cui l'apprendimento è motivato dalla passione ad apprendere, e non dal voto; il clima improntato sulla cooperazione e non sulla competizione. Un convegno ad ottobre fa il punto sullo stato dell'arte, e presenta i dati di una ricerca tra gli studenti.
Una scuola senza voto “bella e impossibile”? Il giudizio non è così netto, ma un sondaggio fra gli alunni delle scuole di Pesaro farebbe pensare che a livello delle secondarie di secondo grado la sua attuazione non appaia facile.
Questo è uno dei risultati di un questionario allestito e somministrato con la collaborazione degli studenti del Liceo delle Scienze Umane “Terenzio Mamiani” di Pesaro che verrà presentato nel corso del quarto Convegno sulla “Scuola del Gratuito”. Nel corso dell’articolo vi anticiperemo alcuni risultati.

Per imparare serve buona volontà o passione?

Il convegno, dal titolo Perché insegno, perché imparo (iscriviti qui!) si terrà Pesaro il 5 e 6 ottobre presso il cinema-teatro “Loreto” e sarà centrato sulla motivazione. Intenzione degli organizzatori è esplorare le vie che portano “dal mito della buona volontà al sapore della passione” così come recita il sottotitolo dato all’incontro.
In altre parole: ad insegnanti ed alunni serve ancora il vetusto appello alla buona volontà oppure è ora di usare la passione come motore dell’apprendimento?
Anche quest’anno relatori di rilievo accompagneranno i partecipanti in questo cammino.
Si partirà con Jonny Dotti, pedagogista, sociologo ed imprenditore sociale dell’Università Cattolica di Milano, con una relazione dal titolo “Sperare è educare”. Sarà invece “La scuola come esperienza culturale di umanizzazione” il tema dell’intervento di Domenico Chiesa, del CIDI, Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti. Interverranno poi due docenti di provata esperienza per parlare di “Scuola del Gratuito: la gioia di insegnare e di apprendere”. Sono Lucia Bolcato, animatrice dell’ambito scuola della Comunità Papa Giovanni XXIII, e Ferdinando Ciani, primo promotore dell’idea di Scuola del Gratuito.

Locandina Convegno scuola del gratuito Pesaro
Programma del Convegno sulla scuola del gratuito che si svolgerà a Pesaro il 5-6 ottobre 2019

Coffee break nella lingua dei segni

Ci sarà anche una novità: il coffee break in Lis, ossia nella lingua dei segni. Una buona occasione per imparare ad ordinare un caffè macchiato a un barman non udente e soprattutto per iniziare a comprendere cosa significa comunicare con chi non può sentirci.
Non mancheranno i laboratori interattivi della domenica mattina, da sempre un appuntamento che contraddistingue il convegno. Una novità importante è che quest’anno il convegno è stato inserito nella piattaforma S.O.F.I.A e quindi accreditato presso il Ministero.

Che tipo di scuola vogliono gli studenti?

L’idea del questionario, la cui presentazione avverrà sabato 5 ottobre, è nata dal desiderio di coinvolgere nel convegno la componente studentesca. La realizzazione di un questionario si prestava sia a conoscere l’opinione dei ragazzi sui temi dell’impegno e della Scuola del Gratuito, sia a fornire ad alunni di una scuola ad indirizzo pedagogico l’occasione di una ricerca sul campo
Così il Gruppo per la ricerca sulla Scuola del Gratuito, che organizza il convegno assieme alla Comunità Papa Giovanni XXIII ha contattato il Liceo delle scienze umane “Terenzio Mamiani” di Pesaro e ha scelto la III B , composta da 19 fra allievi e allieve.
Si è iniziato a novembre con presentazione alla classe del progetto, per poi entrare nel vivo a febbraio con la definizione delle domande del questionario. Il quale poi è stato somministrato a circa 190 alunni di una decina di classi appartenenti ai più diversi indirizzi di studio: Licei, Tecnici e Professionali. 
Le diciotto domande, scelte insieme ai ragazzi, hanno riguardato i temi cardine della Scuola del gratuito: il voto, la motivazione, ma anche la relazione, i rapporti interpersonali e l’integrazione. Sedici di queste son state a risposta chiusa, per permetterne l’elaborazione statistica, mentre a risposta aperta una ha riguardato le richieste di modifiche alla didattica, mentre l’altra ha indagato sulle proposte avanzate tramite gli organi collegiali.

Come vedono i professori gli studenti?

La risposta in cui si chiedono insegnanti che appassionano al sapere ha staccato nettamente la richiesta di valorizzare tutti e ancor di più altre dove si lascia sostanzialmente tutto com’è.
Fra le motivazioni c’è una netta prevalenza delle aspettative sul futuro e solo una piccola parte ammette: vengo a scuola perché mi mandano.
Molto interessante la sezione sulla relazione all’interno della classe.
Gli insegnanti? Un tema che metta in gioco sia la percezione da parte degli alunni che le situazioni delle diverse classi. Le figure dei docenti sono viste spesso come autorevoli, ma anche distaccate. Prova ne sia che quando ci si trova in difficoltà di qualsiasi tipo o ci si arrangia o si chiede l’aiuto dei compagni. Ma rivolgersi agli insegnanti viene in mente a pochi. Però un buon numero riconosce che a fianco degli alunni in difficoltà c’è spesso l’aiuto di almeno un docente. In ogni caso emerge chiara l’esigenza di un insegnamento di tipo personalizzato
Sui rapporti all’interno della classe sembrano esserci note piuttosto positive con una bassissima percentuale che si sente emarginata. Anche l’inclusione scolastica riceve un giudizio positivo.
L’utilità di cambiamenti nei metodi didattici è sentita positivamente, anche se poi nella successiva domanda aperta c’è una forte diversità di opinione su quali siano i cambiamenti necessari. Si va dalle proposte riguardanti maggiori attrezzature, a metodi didattici innovativi come i lavori di gruppo o la”flip class”, dove prima gli alunni studiano un argomento e poi questo viene approfondito e chiarito con l’insegnante.

Si può imparare senza voto?

A proposito di innovazioni, è stato naturalmente chiesto se si potesse fare a meno del voto, punto qualificante delle “Scuola del Gratuito”. Le risposte vertevano sia sulla positività dell’innovazione che sulla possibilità di una sua attuazione. Se le risposte di chi la ritiene positiva hanno superato la maggioranza, non altrettanto si può dire, ma per poco, di quelle che la ritengono possibile. Rivelatrice del perché la risposta alla domanda se l’assenza del voto condizionerebbe il rendimento scolastico. Una netta prevalenza del sì indica che ancora molti studiano in funzione del voto da conseguire. Del reso è spesso l’unica modalità che è stata loro presentata fin dalle elementari.


Scopri il convegno 2019 sulla scuola del gratuito