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28 Novembre 2019

Vangelo di domenica 8 dicembre (Matteo 3, 1-12)

Giovanni Battista ci richiama: ci si può salvare con opere di giustizia autentica, pentendosi e accogliendo Gesù, il Salvatore, perché non c'è salvezza al di fuori di lui.
Vangelo di domenica 8 dicembre (Matteo 3, 1-12)
Foto di Film "Il precursore"
Vangelo della domenica: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quei giorni, venne Giovanni il Battista e predicava nel deserto della Giudea dicendo: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Egli infatti è colui del quale aveva parlato il profeta Isaìa quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!».
E lui, Giovanni, portava un vestito di peli di cammello e una cintura di pelle attorno ai fianchi; il suo cibo erano cavallette e miele selvatico. Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutta la zona lungo il Giordano accorrevano a lui e si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Vedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire all’ira imminente? Fate dunque un frutto degno della conversione, e non crediate di poter dire dentro di voi: “Abbiamo Abramo per padre!”. Perché io vi dico che da queste pietre Dio può suscitare figli ad Abramo. Già la scure è posta alla radice degli alberi; perciò ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Io vi battezzo nell’acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala e pulirà la sua aia e raccoglierà il suo frumento nel granaio, ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Dal Vangelo di Matteo (Mt 3, 1-12)

Commento al Vangelo di domenica 8 dicembre 2019

Giovanni Battista è inviato a preparare i cuori degli uomini per rendere possibile l’accoglienza del Salvatore. Egli si presenta per quello che è: profeta di Dio, pieno di Dio. Questa pienezza lo porta a tenere per sé l’essenziale soltanto: una cintura di pelle ai fianchi, locuste e miele selvatico per cibo. Egli non aveva altro Dio fuori dell’unico Dio. Si rivolge ai capi, sadducei, farisei, anziani: sono il potere costituito. Giovanni li chiama con un nome duro: «Razza di vipere»: persone che eliminano con il veleno chi dà fastidio al loro comodo potere. Giovanni richiama loro che non si possono salvare solo perché appartengono al popolo ebraico. Ci si può salvare con opere di giustizia autentica, pentendosi e accogliendo Gesù, il Salvatore, perché non c’è salvezza al di fuori di lui.
Fratelli miei, prendiamo questa decisione: «Signore, io voglio essere il tuo regno! Che io regni in te o Signore, che tu regni in me!».
 
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