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29 Ottobre 2019

Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5, 1-12

Chi sono i santi? Sono gli innamorati di Dio. C'è un sacco di gente che aspetta di vedere Dio in te attraverso la virtù «beati i misericordiosi». Se tu non lo sarai, tanti non vedranno Dio che aspettano di vedere.
Vangelo di venerdì 1 novembre: Matteo 5, 1-12
Foto di Paul
Vangelo della festa di Ognissanti: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: «Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Dal Vangelo di Matteo (Mt 5, 1-12a)          

Commento al Vangelo di venerdì 1 novembre 2019

Perché è tanto importante che noi sentiamo il richiamo alla beatitudine? Perché vivendola la salvezza arriva alla gente attraverso di te. C’è un sacco di gente che aspetta di vedere Dio in te attraverso la virtù «beati i misericordiosi». Se tu non lo sarai, tanti non vedranno Dio che aspettano di vedere. Chi sono i santi? Sono gli innamorati di Dio, però sappiate che tutti i battezzati per grazia di Dio sono santi. Loro sono santi perché hanno vissuto da santi, quindi dobbiamo convertirci per essere anche noi come loro.
Qual è il passo che sentite che oggi il Signore vuole che voi facciate? Un passo in avanti nella conversione. Ad ogni passo in avanti cosa succede? C’è più luce. Il nostro lavoro interiore è la sorgente di ogni gioia, perché diventiamo come Gesù ci ha pensato e diventiamo sorgente di gioia per tanti altri.
 
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