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7 Novembre 2019

Cambiamento climatico: l'Europa ci salverà

I dati mostrano un pianeta spezzato fra paura per il futuro e speranza di fermare l'innalzamento globale delle temperature.
Cambiamento climatico: l'Europa ci salverà
Foto di Tryfonov
Energie rinnovabili e foreste in aumento: l'Europa può proporsi come esempio virtuoso a livello mondiale rafforzando le proprie politiche ambientali. L'infografica.
I dati relativi ai cambiamenti climatici ormai sono noti, e la loro lettura crea nel pubblico un clima di apprensione che lascia poco spazio alla speranza di poter fare ancora qualcosa. Le persone più sensibili ai temi ambientali hanno trovato un proprio modo per reagire all'allarme per l'aumento delle temperature mondiali, e hanno iniziato ad introdurre nella propria vita quotidiana delle piccole azioni virtuose (come ad esempio il riuso dei beni usati). La stragrande maggioranza della gente però, di fronte alle evidenze di un inverno che ormai non c'è più, oppure di fronte alle notizie di esondazioni e siccità, vive il forte rischio di rimanere scoraggiata. Ecco perchè cerchiamo nei numeri una chiave di lettura per comprendere che che un cambiamento di rotta è ancora possibile, e che possa rispondere all'allarme degli 11.000 scienziati di tutto il mondo che ormai considerano l'umanità "di fronte ad indicibili ed inevitabili sofferenze".
 



(dataset)

La nostra speranza, come italiani, risiede nelle politiche europee. È difficile infatti per ogni singolo stato invertire la rotta, ed è quasi impossibile incidere realmente da solo a livello planetario. L'unica strada è quella di politiche internazionali che obblighino ciascuno a fare la sua parte in maniera strutturale, ben oltre le politiche ambientaliste di facciata cui siamo abituati.

Vediamo allora nei numeri quale può essere il ruolo dell'Europa nel cambiamento.

Emissioni di anidride carbonica

Dagli anni 60 ad oggi nel mondo la produzione di anidride carbonica è aumentata in maniera linerare, passando da 9 milioni di tonnellate prodotte all'anno nel 1960 ai 36 milioni all'anno prodotte nel 2014 (dati WorldBank). Negli stessi anni il trend europeo è stabile, se consideriamo il dato di 3 milioni e 200 mila tonnellate di CO2 prodotte nel 2014, aumentato di circa un milione di tonnellate/anno rispetto agli anni '60, ma che ci promette di ritornare nel 2020 ai livelli 1960 se resterà invariato il calo costande di emissioni nell'Unione Europea che si registra dagli anni 80. In mezzo c'è stato il picco  di 4 milioni e 600 mila tonnellate prodotte nel 1980, una montagna da cui siamo finalmente in discesa. L'Italia può essere aiutata dall'UE: il trend del Bel Paese è in salita, con 100 mila tonnellate prodotte nel 1960, 390 mila nel 1980 e un picco di 470 mila prodotte nel 2006.

Deforestazione e Riforestazione

La causa sarà da ricercarsi soprattutto nello spostamento delle attività umane nelle grandi città, più che nelle buone intenzioni? Fatto sta che il numeri di chilometri quadrati ricoperti da foreste in Europa (ed anche in Italia) sta aumentando. Abbiamo boschi migliori e meglio diffusi in tutta Europa, e siamo da buon esempio per il mondo (WorldBank).
Sul pianeta i milioni di chilometri quadrati ad uso foreste diminuiscono da 41.3 a 39.9 fra il 1990 e il 2016. Nello stesso periodo in Europa guadagnamo 135 mila chilometri quadrati di boschi, di cui 17 mila in Italia.

Uso di Energie rinnovabili

Tutto il mondo sta concorrendo ad un leggero miglioramento per quanto riguarda la percentuale di energia usata che viene prodotta da fonti rinnovabili, che migliora di un punto percentuale fra il 1990 e il 2015 (ultimo dato disponibile). Se guardiamo l'Unione Europea però sono stati fatti passi da gigante: sono 10 i punti percentuali guadagnati negli stessi anni. Anche l'Italia se la cava bene: dal 4% di energia verde usata nel 1990 siamo arrivati al 16% del 2015 (WorldBank). Numeri che ancora forse sono lontani dalle aspettative degli ambientalisti, ma gli educatori sanno bene quanto sia importante dare il buon esempio, per ottenere un cambiamento.

Cambiamento climatico in Italia

E che la strada vada giusta imboccata subito con forza, anche in Italia, lo dicono i numeri (Climate Action Tracker). Le medie di temperatura in Italia calcolate sui decenni passano dagli 11.2°C del 1900 ai 12.3°C del 2000 e ai 12.6°C stimati per il decennio 2010-2020. Se nel decennio 1900 sono caduti in media all'anno 81 millimetri di pioggia sullo Stivale, 77 millimetri di pioggia hanno irrigato le nostre campagne nel decennio 2000-2010. Fare qualcosa, ad esempio lavorando insieme al rafforzamento delle politiche europee sul clima, è oramai ben più che urgente.