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28 Agosto 2022

Vangelo 28 agosto: «Invita poveri, storpi, ciechi»

Non cambierà mai niente finché adattiamo il Vangelo alle nostre mezze misure. Tu diventerai uomo, donna nella misura in cui i piccoli e gli ultimi ti convertiranno.
Vangelo 28 agosto: «Invita poveri, storpi, ciechi»
Foto di Daniele Bagnaresi
Vangelo della XXII domenica del Tempo Ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato».
Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». 
Dal Vangelo di Luca (Lc 14, 1.7-14) 

Commento al Vangelo del 28 agosto 2022
(XXII Domenica del Tempo Ordinario- Anno C)  

Quanto è profondo e rivoluzionario quello che ci viene detto da Gesù. «Quando dai un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi e ciechi, e sarai beato perché non hanno da ricambiarti»: questo va preso alla lettera! Non cambierà mai niente finché noi adattiamo il Vangelo alle nostre mezze misure. Il Signore ci rivela che gli storpi, i ciechi, che sono membra ritenute le più deboli, sono le più necessarie. Dove non ci sono loro non c’è giustizia. Essi sono membra del corpo di Cristo, sono creature a immagine e somiglianza di Dio, sono creature che il Signore ha riempito del suo Santo Spirito. Tu perché chiami soltanto quelli che sono a te umanamente graditi? Che rivoluzione fai? Ti inviteranno anche loro!
Potresti passare per uno che fa della beneficienza (falla pure, mi raccomando) ma non ti giustificherà mai. Tu diventerai uomo, donna, nella misura in cui i piccoli e gli ultimi ti convertiranno come creature di Dio.
Il Signore dice: «Non usare il cristianesimo per fare delle pezze d’appoggio, ma vivi in Cristo Signore e porta avanti tutta la tua vita in lui!». Immediatamente si crea la rivoluzione. Volesse il Signore che noi potessimo essere così fedeli al Vangelo e splendere come luce nel mondo perché siamo nella luce del Signore.
 
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