Topic:
28 Marzo 2024
Ultima modifica: 29 Marzo 2024 ore 11:41

Pasqua 2024, auguri di pace!

6 realtà cattoliche nazionali rilanciano la chiamata del Papa alla bandiera bianca
Pasqua 2024, auguri di pace!
Papa Francesco aveva dichiarato alla Radiotelevisione Svizzera che è necessario ritornare ad un negoziato, nel costruire la pace fra Ucraina e Russia. Il suo appello è stato additato come irrealistico da più parti. Ma adesso alcune fra le maggiori realtà cattoliche italiane si uniscono in un comune augurio pasquale che rimanda alle parole di Francesco.
Nel cuore del periodo storico che stiamo attraversando, segnato da conflitti e tensioni internazionali, una rete di associazioni e movimenti cattolici hanno lanciato, per la prima volta, un appello comune per la pace in occasione della Santa Pasqua.

È una cartolina d'auguri firmata da ACLI, AGESCI, Azione Cattolica Italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII, Movimento dei Focolari Italia e Pax Christi: i 6 movimenti si sono uniti lunedì in un messaggio comune, che invita a "alzare le bandiere bianche" come simbolo di una ferma volontà di porre fine alle guerre. Il loro appello arriva in un momento particolarmente delicato, in cui il terrorismo e le guerre fratricide mettono a dura prova i valori della fraternità universale, spiegano i movimenti.



Citano le parole del Cardinale Matteo Zuppi rivolte al Consiglio permanente della CEI lo scorso 18 marzo: «La pace è l'urgenza del Risorto. La pace è la nostra priorità».  Nel messaggio viene sottolineata l'inaccettabilità della guerra come soluzione ai conflitti e viene espressa una chiara condanna all'aumento della produzione di armamenti a discapito dello sviluppo sociale ed economico. Le associazioni invitano quindi ad osare la pace attraverso politiche di disarmo, soprattutto invitando le istituzioni a lavorare insieme a difesa della legge 185/90.

Papa Francesco
Fanno eco a Papa Francesco che nel corso di un'intervista rilasciata alla Radiotelevisione Svizzera aveva affermato che il vero coraggio risiede nel cercare un negoziato, ritenendolo una forza e non una resa:  «credo che è più forte chi vede la situazione, chi pensa al popolo, chi ha il coraggio della bandiera bianca, di negoziare».

La sua chiamata alla bandiera bianca era esplicitamente rivolta soprattutto all'Ucraina. La risposta del Pasese in guerra a queste parole è stata però, fermamente rappresentata da Dmytro Kuleba, ministro degli Esteri ucraino. Attraverso un post su X, ha ribadito la determinazione del Paese a non arrendersi: «La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere».

Tv2000 ha intervistato alcuni dei Presidenti delle realtà firmatarie.


Sul tema è intervenuto Marco Mascia, presidente del Centro di Ateneo per i diritti umani "Antonio Papisca" dell'Università di Padova e coordinatore della rete delle Università per la pace. Intervistato da Avvenire ha detto:

«L'appello di Papa Francesco arriva in un momento in cui la guerra sta prendendo una piega non favorevole all’Ucraina: Kiev è in difficoltà sul terreno e anche la comunità internazionale sta abbandonando il Paese. Gli Stati Uniti non riescono più ad inviare armi e l'Unione Europea ammette che le armi non ci sono. Inoltre non dimentichiamo che le amministrazioni americane hanno sempre abbandonato i loro “amici”: dal Vietnam ai curdi in Iraq fino agli afghani. Direi che il Papa ha voluto mandare un segnale non tanto all’Occidente quanto in particolare all’Unione Europea, la quale ha commesso l’errore di appiattirsi sulle posizioni dell'amministrazione Usa, senza invece ritagliarsi uno spazio per mediare, tenendo conto del fatto che la Russia non sta dall’altra parte dell'Atlantico».