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20 Marzo 2024
Ultima modifica: 21 Marzo 2024 ore 16:22

Di corsa dal Papa per la pace

I podisti di Boves portano a Francesco il messaggio di Operazione Colomba
Di corsa dal Papa per la pace
In udienza generale in Vaticano Papa Francesco ha elogiato la pazienza. Ad ascoltarlo c'erano anche i podisti della 'Run & Ride for Peace', il movimento nato dall'impegno di volontari e atleti per promuovere la costruzione della pace attraverso la nonviolenza. L'iniziativa, da partecipazione individuale si è trasformata in un movimento collettivo. Intanto le organizzazioni del terzo settore italiano sottolineano preoccupazione per l'assist del Senato all'export di armi italiane. E lanciano una raccolta firme per il disarmo.
A volte un sogno impossibile diventa improvvisamente realizzabile. Papa Francesco oggi ha posto la sua firma (vedi le foto) su una bandiera di Operazione Colomba, sottoscrivendo idealmente l'adesione della Chiesa Cattolica all'impegno per la pace e la nonviolenza promossi dal corpo di pace. I protagonisti della "Run & Ride for Peace" in mattinata sono stati ricevuti infatti in udienza dal Santo Padre in Vaticano, raccontando il proprio impegno per la pace al fianco di giovani che vivono in vari Paesi del mondo al fianco di persone coinvolte in guerre o conflitti.

L'iniziativa personale di Clara Gandolfo era partita in solitaria il 6 giugno 2023: la giovane volontaria di Operazione Colomba aveva deciso di celebrare il suo 35o compleanno dando vita a una raccolta fondi molto speciale.

Run for peace
Maratona per raccogliere fondi per Operazione Colomba. Giugno 2023

Clara aveva deciso di correre a piedi 80 km da Imperia ad Albissola con l'obiettivo di promuovere le attività di Operazione Colomba, ricevendo il sostegno di amici, familiari, ex compagne di pallavolo e altri sportivi.

La sua idea era stata poi ripresa poi da Andrea Silvestro e successivamente da altri volontari, espandendosi a macchia d'olio. Quando a fine anno scorso i podisti piemontesi della Ads Boves Run hanno conosciuto l'iniziativa l'hanno fatta propria, portando con sè la bandiera di Operazione Colomba prima il 19 novembre alla maratona di Verona https://www.semprenews.it/evento/Run-and-ride-for-peace-837.html e arrivando poi il 17 marzo 2024 a quella di Roma, e culminando oggi con l'udienza degli atleti ricevuti da Papa Francesco. Nessuno avrebbe mai immaginato questa escalation di impegno, per una volta tesa alla costruzione della pace.

L'incontro di Ads Boves Run con il Santo Padre

Marco Campagna fa parte del team, che oggi comprende circa cinquanta atleti; erano appena in 7 nel 2002. La sua cittadina di Boves, in provincia di Cuneo, è profondamente segnata dalla storia, avendo sofferto le atrocità della guerra e vissuto nel 1943 il primo eccidio nazista in Italia.

Corsa per la pace
Il tragico evento avvenne il 19 settembre 1943, quando le truppe naziste attuarono rappresaglie contro la popolazione civile in risposta alla resistenza dei partigiani locali. Durante l'eccidio furono uccisi numerosi civili e parte del paese fu data alle fiamme; la cittadinanza ricorda in particolare il martirio di Antonio Vassallo, Don Giuseppe Bernardi e Don Mario Ghibaudo a cui oggi è dedicata una Fondazione. Run & Ride for Peace è oggi il nome della staffetta nata con l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione al tema della pace. In bicicletta, in motorino o a piedi, l'appello alla pace arrivato a Roma aveva percorso centinaia di chilometri.

«Questo passato doloroso ha influenzato la comunità — racconta Marco Campagna — a tal punto che nel 1983 è stata fondata la prima scuola di pace mondiale proprio a Boves. I nostri concittadini sono naturalmente portati ad essere testimoni della pace, perché i nostri predecessori hanno sperimentato direttamente cosa significa vivere un conflitto. Noi conosciamo bene anche lo sforzo fisico poiché siamo abituati a correre; abbiamo deciso di fare lo stesso per promuovere i valori in cui crediamo».

Marco Campagna racconta l'incontro di oggi con Papa Francesco: «Il Papa ha parlato della virtù della pazienza e della prudenza; per noi è importante unire la pazienza di chi affronta le gare più lunghe a quella del non cedere durante il percorso di promozione della pace; gli abbiamo regalato anche una nostra divisa per sottolineare l'importanza del lavoro di squadra. Dobbiamo lavorare insieme verso gli obiettivi di pace, perché da soli non si va da nessuna parte».

Operazione Colomba, volontari in zone di guerra

Operazione Colomba è il corpo di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. Nasce nel 1992 dal desiderio di alcuni volontari e obiettori di coscienza della Comunità Papa Giovanni XXIII di vivere concretamente la nonviolenza in zone di guerra. Inizialmente ha operato in ex-Jugoslavia dove ha contribuito a riunire famiglie divise dai diversi fronti, proteggere in maniera disarmata minoranze, creare spazi di incontro, dialogo e convivenza pacifica. L'esperienza maturata sul campo ha portato Operazione Colomba negli anni ad aprire presenze stabili in numerosi conflitti nel mondo, dai Balcani all'America Latina, dal Caucaso all'Africa, dal Medio all'estremo Oriente.

Andrea Silvestro con Clara Gandolfo
I due volontari di Operazione Colomba atleti per la pace
Foto di Archivio Operazione Colomba
Il primo incontro con l'organizzazione sportiva Ads Boves Run era avvenuto per Operazione Colomba poco prima della consegna al corpo di pace del Premio Internazionale Antonio Vassallo, don Giuseppe Bernardi e Mario Ghibaudo, edizione 2023, dedicato ai martiri dell'eccidio nazi-fascista.

Giorgio Falco, volontario e promotore dell'iniziativa, lavora come infermiere; gestisce a Boves una casa messa a disposizione dalla Diocesi per dare alloggio temporaneo a persone in emergenza abitativa o provenienti da corridoi umanitari. Spiega: «Da quando ho preso in mano il testimone dell'iniziativa cerco di organizzare nuove tappe e di raccogliere fondi per sostenere le attività del corpo di pace. Ogni volta che propongo il passo in più, viene sempre accolto con grande entusiasmo». Questo il link della raccolta fondi attivata a sostegno dell'iniziativa.

Disarmo italiano mai così a rischio: l'appello

Intanto però la corsa per la pace pare in salita: L'incontro con il Santo Padre avviene proprio all'indomani della diffusione di un importante appello per il disarmo.

Striscione bando armi nucleari
Sedute attorno ad un altro tavolo di lavoro sul tema della pace, 70 sigle ed organizzazioni rappresentative della società civile italiana si sono unite in difesa della legge 185 del 90, che regolamenta l'export delle armi italiano. Rete Italiana Pace e Disarmo coordina l'iniziativa, insieme alle organizzazioni del coordinamento "Basta favori ai mercanti di armi". Chiedono al Parlamento di: «Non peggiorare i meccanismi di autorizzazione e controllo e i presidi di trasparenza sull'esportazione di armamenti previsti dalla legge 185 del 1990».

Il Senato ha infatti approvato il 21 febbraio 2024 un disegno di legge di iniziativa governativa che cancella i meccanismi di trasparenza e controllo sul commercio e le esportazioni di armi, e sulle banche che finanziano tali operazioni.

Continua l'appello: «Con una fretta inconsueta e degna di miglior causa e approfittando della distrazione della stampa e dell'opinione pubblica, il disegno di legge è stato approvato prima in commissione e poi in aula al Senato, dove sono stati bocciati tutti gli emendamenti che tentavano di mitigare gli effetti più nefasti del provvedimento. Il testo è ora all'esame della Camera: sarà esaminato dalle Commissioni riunite Esteri e Difesa e si prevede che arriverà in aula a maggio. Decine di organizzazioni della società civile chiedono ai deputati di modificare il disegno di legge per ripristinare il controllo del Parlamento sull'export di armi e sulle banche che fanno affari con tali operazioni».

Il coordinamento propone di firmare la petizione pubblicata sul sito di Rete Italiana Pace e Disarmo. E scrive: «Nei prossimi giorni partiranno anche altre mobilitazioni tra cui l'invio di lettere ai parlamentari, la richiesta di audizioni e l'organizzazione di momenti di assemblea pubblica».