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12 Giugno 2024

Beata Maria Candida dell'Eucaristia

Il 12 giugno la Chiesa ricorda l'apostola della Comunione
Beata Maria Candida dell'Eucaristia
«Quanto è grande l'amore di un Dio fatto pane per le anime!»
Maria Barba, al Carmelo Madre Maria Candida dell'Eucaristia, nasce il 16 gennaio 1884 a Catanzaro. Due anni più tardi la famiglia si trasferisce a Palermo, A 15 anni sente la chiamata di Dio. La famiglia si oppone risolutamente alla sua vocazione religiosa, a cui solo all'età di 35 anni vi potrà rispondere, entrando nel Carmelo di Ragusa il 25 settembre 1919. Il 16 aprile 1920 riceve l’abito carmelitano ed il nome da religiosa. Nel 1922 scrive «Salita: primi passi», racconto della sua vocazione e del suo arrivo al Carmelo. Il 23 aprile 1924 emette la professione. Eletta priora del monastero in quello stesso anno, lo resterà, salvo una breve interruzione, fino al 1947. Nel 1933 comincia a scrivere “Colloqui Eucaristici” (nella prima pubblicazione del 1979 intitolati “L'Eucaristia”). Nel 1949 le viene diagnosticato un tumore al fegato, a causa del quale morirà il 12 giugno, solennità della Santissima Trinità. Il 21 marzo 2004 è beatificata da Papa Giovanni Paolo II. La sua festa si celebra il 12 giugno.

L'Eucaristia fu la sua vocazione, il suo carisma, la sua missione. L'amore per l'Eucaristia si manifestò in Maria Candida fin dalla prima infanzia. «Quand'ero ancora piccina - racconta lei stessa - e ancora non mi era stato dato Gesù, accoglievo la mamma mia dal ritorno della santa Comunione, quasi alla soglia di casa, e spingendo i piedi per arrivare fino a lei, le dicevo: “A me pure il Signore!”. Mamma s'abbassava con affetto e fiatava sulle mie labbra; io subito la lasciavo, e incrociando e stringendo le mani sul petto, piena di gioia e di fede, ripetevo saltellando: “Io pure ho il Signore! Io pure ho il Signore!”». Per Maria Candida l'Eucaristia era incontro con Dio, cibo, fusione di cuore, sapienza di vita. Voleva essere “l'apostola della Comunione”, anzi un “ostensorio vivente”, e a Gesù diceva: «Tu solo mi hai fatto felice; ora so dov'è la gioia, il sorriso. Vorrei additarti al mondo intero, o fonte di felicità, o paradiso. Vorrei trascorrere la vita ai tuoi piedi, vorrei vederti assediata, o divina Eucaristia, da tanti cuori». Donna d'intensa spiritualità, vissuta in umiltà e semplicità, Maria Candida era dolce e amabile verso tutte le consorelle, con qualche predilezione per le monache più deboli o malate. Seppe incarnare in sé l’immagine della vera figlia di S. Teresa d’Avila, compiendo i suoi doveri, sia piccoli che grandi, per il bene della Chiesa, dei sacerdoti e di tutti i peccatori. Sembrava che leggesse nei cuori: il suo sguardo penetrava fino in fondo all'anima. In Maria Candida l'amore a Gesù Eucaristico si intrecciava con l'amore a Maria «donna eucaristica in tutta la vita». «Vorrei essere come Maria - scrive in una delle pagine più intense e profonde - essere Maria per Gesù, prendere il posto della mamma sua. Nelle mie Comunioni, Maria l'ho sempre presente. Dalle sue mani voglio ricevere Gesù, lei deve farmi diventare una sola cosa con lui». Chiediamo la grazia di innamorarci come Maria Candida di Gesù Eucaristico, ed avvertire un costante e ardente desiderio di essere suoi apostoli infaticabili.