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19 Agosto 2022

Disabilità: 20 mesi per i decreti

Approvata la Legge Delega per la disabilità, servono ora i decreti del Governo per renderla concreta.
Disabilità: 20 mesi per i decreti
Foto di Steve Buissinne
Il governo è chiamato ad adottare, entro 20 mesi, dei decreti legislativi per garantire alle persone con disabilità più diritti per essere più incluse nella società e rivendicare la loro indipendenza all'interno di essa.
Negli ultimi mesi il Governo è stato delegato ad una revisione della normativa sulla disabilità, con determinazione di princìpi e criteri direttivi, contenuti nella Legge Delega n. 227/2021, ed è quindi chiamato ad adottare, entro 20 mesi, uno o più decreti legislativi. Le persone con disabilità non possono ancora contare su nuovi diritti che sono invece rimessi all’adozione, entro 20 mesi appunto, dei decreti legislativi.

Gli ambiti di intervento della Legge Delega

La Legge Delega ha previsto la definizione degli ambiti di intervento, la predisposizione di una programmazione strategica e l’istituzione del Garante nazionale della disabilità; ha previsto inoltre  di razionalizzare e unificare in un’unica procedura gli accertamenti che riguardano l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’accertamento della disabilità ai fini dell’inclusione lavorativa, fino alle valutazioni sul possesso dei requisiti per accedere a agevolazioni fiscali, tributarie e della mobilità; ha previsto il rafforzamento dell’offerta di servizi sociali, e gruppi di esperti in grado di sostenere le persone con disabilità con esigenze multidimensionali. La revisione completa della normativa sulla disabilità dovrà essere in linea con le indicazioni del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che prevede tra i principi fondamentali quello dell’“Inclusione e Coesione”. Tale riforma avrà il suo fulcro nel progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato, diretto a consentire alle persone con disabilità di essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società.

Il “progetto di vita”

L’art. 2, comma 2, lett. C) della Legge Delega (n. 227/2021) dedica circa 12 punti alla descrizione specifica di cosa deve essere previsto all’interno del Progetto di vita individuale; si vanno a  riportare alcuni passaggi:  il progetto di vita deve “individuare i sostegni e gli accomodamenti ragionevoli che garantiscano l’effettivo godimento dei diritti e delle libertà fondamentali tra cui la possibilità di scegliere […] il proprio luogo di residenza […] anche promuovendo il diritto alla domiciliarità delle cure e dei sostegni soci- assistenziali”;  e ancora: “prevedere che il progetto di vita sia diretto a realizzare gli obiettivi della persona con disabilità secondo i suoi desideri, le sue aspettative, le sue scelte, migliorando le condizioni personali e di salute, nonché la qualità di vita nei suoi vari ambiti, individuando le barriere e i facilitatori che incidono sui contesti di vita […] indicando gli strumenti, le risorse, i servizi […] che devono essere adottati per la realizzazione del progetto e che sono necessari a […] favorire la partecipazione  della persona con disabilità nei diversi ambiti di vita” lavorativi, scolastici, culturali, sportivi, etc.; ancora all’art. 2, lett. C), punto n. 12 si prevede che “l’inclusione sociale, compreso l’esercizio dei diritti all’affettività e alla socialità”. In conclusione, come già sottolineato, con l’approvazione della Legge Delega n. 227/22 le persone con disabilità non possono ancora contare su nuovi diritti che sono invece rimessi all’adozione, entro 20 mesi appunto, dei decreti legislativi, che si auspica siano portatori di strumenti che assicurino alla persona con disabilità il godimento e l'esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, dei diritti umani e delle libertà fondamentali.