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21 Novembre 2019

19 tonnellate di economia solidale

Azienda leader per la produzione di macchinari industriali ha deciso di sostenere una cooperativa sociale nell'esplorazione di nuovi mercati
19 tonnellate di economia solidale
Foto di Marco Tassinari
Assunzione di persone con disabilità attraverso l'articolo 14; l'arrivo della nuova punzonatrice Salvagnini. Gli esempi di collaborazione con le aziende portano alla creazione di posti di lavoro per categorie protette, e al recupero della dignità.
Ecco un bell'esempio di impresa sociale. È la storia di Luisa, di Mario (nomi di fantasia), assunti grazie all’articolo 14 del decreto legislativo 276 del 2003 che ha reso attuativa la legge Biagi dello stesso anno. È la storia dell’intreccio fra aziende che si sostengono reciprocamente, in una sinergia fra mondo profit e no-profit che si rivela redditizia per tutti. In questo articolo citeremo 4 aziende, che «Vivono e ruotano attorno all’intuizione di imprenditori illuminati», per usare le parole di Sandro Canesso, vicepresidente della cooperativa sociale Rinascere di Carmignano di Brenta (PD). Proprio qui hanno trovato lavoro Mario, Luisa, e molte altre persone che in un'azienda profit non sarebbero riuscite a rimanere.

L'imprenditoria sociale si fa industria

Una punzonatrice standard a cesoia S4 è entrata in funzione nei locali della coopeartiva il 20 settembre 2019, dopo quindici giorni di test. «È in grado di lavorare fogli di lamiera piana da 5 decimi fino a 3 millimetri di spessore. Può lavorare anche acciaio inox, alluminio, rame, e se si è bravi, il policarbonato», spiega Graziano Sbicego, responsabile del reparto usati e revisioni dell’azienda Salvagnini, che qui l’ha installata.

Punzonatrice nel capannone della cooperativa sociale di Carmignano
Macchinario inserito nei capannoni della cooperativa Rinascere di Carmignano di Brenta
Foto di Enrico Gonzato


Già perchè il nuovo macchinario che è arrivato a Carmignano è un usato. Interamente revisionato, aggiornato nel software e in modo che le parti di ricambio restino garantite. La collaborazione con la Salvagnini, azienda riconosciuta leader a livello mondiale nella produzione di macchine per la lavorazione della lamiera, è nata dall’incontro personale, e dalle relazioni umane, che si sono create spontaneamente nell’incontro fra le due realtà.

La Cooperativa Sociale di tipo B Rinascere è stata inaugurata da Don Oreste Benzi 35 anni fa, pensata per l'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio (con disabilità fisiche o intellettive, o provenienti da uno stato di emarginazione sociale).

La macchina pesa la bellezza di 19 tonnellate, è lunga 17 metri e ci sono voluti 3 autoarticolati per trasportarla. Occupa tutto lo spazio disponibile in quello che prima era un magazzino, e per liberarlo operatori e dipendenti hanno dovuto lavorare parecchio.

Persone disabili e normodate insieme, ospiti in azienda per un giorno

Per un giorno intero, il 21 giugno di quest’anno, la Salvagnini S.P.A. ha accolto nella sua sede centrale della provincia di Vicenza tutti i lavoratori della cooperativa sociale, riservando loro la migliore accoglienza prevista per le delegazioni straniere dei clienti in visita. 
C’erano per l’occasione anche gli utenti che frequentano il centro diurno Vasi di Creta della cooperativa di tipo A L'Eco Papa Giovanni XXIII, che della cooperativa Rinascere è socia.

Lungo macchinario circondaoto dai soci della cooperativa sociale
Visita della delegazione della cooperativa sociale Rinascere della Comunità Papa Giovanni XXIII all'azienda Salvagnini
Foto di Marco Tassinari
Disabile di fronte a macchinario Salvagnini
Antonietta che vive in casa famiglia: anche lei è parte della delegazione della cooperativa sociale Rinascere della Comunità Papa Giovanni XXIII in visita all'azienda Salvagnini
Foto di Marco Tassinari
In carrozzella attraverso i capannoni industriali
Visita della delegazione della cooperativa sociale Rinascere della Comunità Papa Giovanni XXIII all'azienda Salvagnini
Foto di Marco Tassinari
Foto di gruppo disabili ed operatori della cooperativa sociale
Al termine della visita la delegazione della cooperativa sociale Rinascere della Comunità Papa Giovanni XXIII all'azienda Salvagnini posa con il responsabile della Salvagnini, Francesco Scarpari
Foto di Marco Tassinari
Ragazzo di profilo indica la macchina punzonatrice
Consegna della punzonatrice Salvagnini alla cooperativa sociale
Foto di Marco Tassinari
Operatori chiacchierano in azienda
Operatori della cooperativa sociale l'Eco - Rinarscere di Carmignano (PD) vicino alla punzonatrice industriale
Foto di Marco Tassinari
 
I protagonisti delle due cooperative hanno potuto vedere per la prima volta il macchinario che presto sarebbe arrivato da loro. Nel contratto che avevano sottoscritto con la multinazionale, l'azienda si era anche impegnata a fornire gli utensili di lavoro, la manutenzione ordinaria, l’allestimento, e perfino alcuni container dove stoccare il materiale che nel magazzino di Carmignano non avrebbe più trovato posto. Tutti extra che avevano sigillato il riconoscimento da parte della Salvagnini dell’importanza del lavoro svolto dalle cooperative sociali, e dalla Rinascere in particolare.

Cos'è la responsabilità sociale d'impresa

Francesco Scarpari è il Presidente di Salvagnini Italia SPA: «Crediamo nella responsabilità sociale dell’impresa sul territorio, che comprende tutti i soggetti che ruotano attorno ad un'azienda, a partire dai clienti e dai fornitori. La Cooperativa Rinascere è un cliente speciale, per cui è giusto per noi avere un’attenzione particolare».

foto dell'imprenditore veneto con un suo collaboratore
Foto in azienda Salvagnini del titolare Francesco Scarpari con un suo collaboratore
Foto di Marco Tassinari


La Salvagnini non è alle prime armi nell’attenzione al sociale: «Abbiamo avuto un'esperienza con i Gesuiti in Indonesia; lì abbiamo installato un macchinario in una scuola dove c’erano anche alunni con difficoltà.  Adesso producono arredi per altre scuole e per gli ospedali, lo spengono solo quando fanno la messa», mi raccontava passeggiando nello stabilimento.

E così è stato, perché adesso la Cooperativa Rinascere ha un nuovo cliente: proprio la Salvagnini SPA, per la quale produce dei particolari in lamiera che dopo la lavorazione automatica vengono rilavorati, assemblati ed imballati anche da persone con disabilità.

Vision e mission: verso un business plan solidale

Alla cooperativa di Carmignano Scarpari mostra un futuro che forse agli operatori del sociale sembra distante: «Immagino per loro un nuovo spazio, un nuovo mercato. Li abbiamo sostenuti negli aspetti logistici e in tutto quello che serve per accelerare l’entrata in funzione dell’impianto».
 
Enrico Gonzato, laureato in ingegneria, è il responsabile delle lavorazioni della lamiera nella cooperativa sociale. Mi spiega: «Abbiamo fatto un piano industriale molto cauto e con le prime commesse arrivate siamo nelle previsioni.La Salvagnini ci ha sostenuto in mille modi. Abbiamo chiesto un finanziamento a Banca Popolare Etica presentando il piano industriale e la valutazione di impatto sociale, per trovare il capitale e avviare la nuova attività».

Enrico giuida il muletto, carica la macchina, la programma. È molto motivato nel suo lavoro: «A me piace pensare che con la macchina facciamo giustizia per i nostri ragazzi, che così rientrano in un vero progetto d'impresa». E i risultati non si fanno attendere.

Esempi di sinergia fra imprese sociali e aziende profit

«Quando i responsabili aziendali Nina Charlotte Riffel (HR) e Roberto Zuech (Direttore Operations) dell'azienda Tecno Poultry Equipment S.p.A di Villafranca Padovana (PD) l'hanno saputo, si sono mostrati molto interessati», mi spiega Enrico Gonzato.  L'azienda, appartenente alla multinazionale americana AGCO, utilizza la lamiera zincata nella produzione di sistemi per l'allevamento di galline ovaiole che installa in tutto il mondo. Continua: «Nei loro stabilimenti produttivi lavorano circa 95 persone, fra cui 3 in condizione di svantaggio sociale».

«La quarta persona, Mario, è stata inserita nella nostra cooperativa grazie all’articolo 14. Così ci siamo conosciuti — spiega Enrico Gonzato — e adesso diventeranno a loro volta nostri clienti. Grazie al nuovo macchinario anche una parte del lavoro di Mario tornerà nell’azienda madre: dopo la punzonatura automatica i lavoratori della cooperativa faranno tutta la parte di assemblaggio manuale che è necessaria».

Il responsabile di zona Veneto Ovest, Ugo Ceron
Ugo Ceron, presidente della cooperativa Eco Rinascere di Carmignano
Foto di Marco Tassinari


Quando a giugno i dipendenti delle Cooperative L'Eco e Rinascere erano andati a visitare lo stabilimento Salvagnini, l’aveva confermato fra i saluti il Presidente delle due realtà, Ugo Ceron: «Siamo qui per dire che vogliamo giocarci sul territorio nel fare impresa in rete. Siamo piccoli e ci tremano le gambe, ma abbiamo davanti a noi una sfida. Quella di muoverci nell'ambito industriale. È il tentativo di dare dignità alle persone nel mondo reale del lavoro, ciascuna con le proprie capacità e risorse». 

Domenica 24 novembre l'evento sulle ricadute sociali delle aziende sul territorio

E fra queste persone c'è anche Luisa, che ha iniziato a lavorare nella cooperativa Rinascere come ricollocamento obbligatorio della Cartotecnica Postumia S.P.A. La collaborazione fra le due realtà è nata quasi per caso, racconta Alessandro Canesso: «L'azienda ha sede a Carmignano di Brenta, è una nostra vicina di casa, e ci ha contattato ormai 8 anni fa. Il loro ciclo produttivo era talmente meccanizzato da non riuscire a gestire le eventuali lavorazioni manuali sui propri prodotti. Abbiamo avviato una collaborazione che spazia ora su molti campi e che ha portato le nostre due aziende ad avere stima e fiducia l'una nell'altra. Adottiamo insieme buone pratiche che danno una ottima ricaduta sul territorio locale: attraverso investimenti mirati continuiamo a creare nuove opportunità di lavoro per persone in difficoltà».
 
Il 24 novembre 2019, proprio nella sede dell’Eco-Rinascere a Carmignano, Cartotecnica Postumia S.P.A. ha pensato di allestire una parte degli appuntamenti previsti per l’annuale open-factory. Fra gli altri sarà ospite Benedetta Scarpari che è referente per la responsabilità sociale d’impresa della Salvagnini. Ma intervento d’eccellenza previsto è quello dell’economista Benedetto Gui, ordinario in Economia Civile e di Comunione.
 
Andrea Beltrame, utente del centro diurno, a giugno dal pubblico si era rivolto direttamente al Presidente Francesco Scarpari: «Quali obiettivi volete raggiungere nella collaborazione con noi»?

Andrea Beltrame sulla carrozzina a rotelle, pone le domande dal pubblico
Momento di presentazione dell'azienda Salvagnini alle persone con disabilità della Cooperativa l'Eco - Rinascere
Foto di Marco Tassinari
 
«Voi siete un’impresa, e vogliamo che cresciate — aveva risposto Scarpari — per cui vi mettiamo a disposizione un bagaglio di esperienza e di conoscenze, che sarà il primo passo di un percorso fatto insieme».