Di ritorno dal recente viaggio in Belgio, papa Francesco, rispondendo alle domande dei giornalisti sull’aborto, ha definito l’interruzione di gravidanza un omicidio e ha aggiunto che i medici che lo eseguono sono dei sicari.
Affermazioni nette, che hanno suscitato un forte dibattito su media e social, in gran parte orientato a riaffermare il diritto della donna alla libertà della sua scelta.
Da qualche anno rispondo al Numero Verde della Comunità Papa Giovanni XXIII – 800 035 036 - e dalla mia esperienza di ascolto posso raccontare di donne che, in un momento delicato come quello della gravidanza, non sono libere nella scelta che si prestano a compiere.
Le donne che ci contattano spesso sono sole, separate, con figli e noi siamo le prime interlocutrici a cui si rivolgono trovando il nostro numero su internet. Se si aprono a raccontarci la loro storia, anche con il pianto, ci parlano dei giudizi avversi di mariti o parenti, delle pressioni che ricevono talvolta anche dai medici. L'aborto in quel momento, per loro, è l'unica scelta possibile, non vedono alternative, è l'unica soluzione per risolvere il problema. Noi cerchiamo di metterci in ascolto e di comprendere cosa le spinge realmente all'aborto, di farle fermare a riflettere e di prospettare loro un oltre, un possibile “insieme”.
Ricordo in modo netto una donna che un giorno mi disse: «Le donne sono quelle che devono subire sempre», oppure il racconto di una donna, qualche giorno fa, che subiva pressioni dal marito; parlava con me invece che con i suoi genitori o amici perché mi diceva: «Mi fanno sentire sbagliata» e aveva bisogno di sfogarsi.
Don Oreste Benzi sosteneva che una donna che chiede di abortire chiede in realtà di essere aiutata a far nascere il suo bambino/a e per questo è importante che incontri una persona disponibile ad accoglierla ed ascoltarla.
Nel mio libro: La voce delle donne racconto alcune di queste storie raccolte da me e dalle altre volontarie che rispondono quotidianamente al telefono. Cerchiamo di metterci in un ascolto profondo delle storie di queste donne e ci poniamo al loro fianco, anche con aiuti concreti. Questo le rafforza e nel 11% dei casi (di cui siamo a conoscenza) scelgono di proseguire la gravidanza.
Tutte le donne che scelgono la vita non si sono mai pentite, anzi, questo figlio/figlia dà loro la forza di superare le difficoltà e nasce con loro una relazione che dura per anni.