Perdere un bambino spontaneamente o volontariamente è sempre un evento traumatico che una donna porta dentro di sé. Di questa ferita se ne parla poco, ma la Festa di Ognissanti è l’occasione per ricordare queste anime innocenti e stringersi attorno a quelle mamme che silenziosamente vivono la perdita del loro bambino.
Per i bambini mai nati, la Comunità Papa Giovanni XXIII ha organizzato una preghiera per il prossimo 1 novembre in undici cimiteri di diverse città italiane. Luoghi in cui fare memoria dei piccoli concepiti, morti nel grembo delle loro madri prima di venire alla luce, «consapevoli, sottolineano gli organizzatori, che ogni vita, creata a immagine di Dio, è sacra fin dal suo sorgere».
Matteo Fadda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII ha dichiarato: «Ricorderemo tutti i bambini che non hanno visto la luce. La preziosità della loro vita non dipende da quanti giorni è durata ma dall’essere stata amata da Dio e destinata all’immortalità». E ancora: «L’aborto, sia volontario che spontaneo, è un evento tragico ma quasi sempre sottovalutato. Per i genitori rappresenta un evento traumatico. Il mancato riconoscimento di questo lutto può lasciare i genitori nella solitudine e peggiorare il processo di elaborazione del lutto».
Storie di gravidanze mai giunte a termine, per svariati motivi, sono raccontate nel libro di Miriam Granito, La voce delle donne, Sempre Editore. «Credo che sia importante, ha dichiarato l’autrice, raccontare queste storie perché il dolore che reca l’aborto è un dolore muto, nascosto, non ascoltato».
Questo libro è dedicato a Samuele, figlio tanto desiderato e amato dall’autrice «che un giorno ritroverò e a tutti i bimbi non nati». Dall’esperienza personale della perdita di un bimbo, dopo i primi momenti in cui: «sei triste, sbigottita, ti poni domande», ha iniziato ad impegnarsi nel servizio Maternità e Vita della Comunità di don Benzi. Il libro nasce proprio da questo impegno, dall’ascolto delle donne che chiamano il Numero Verde, che chiedono aiuto, che pensano di abortire, che chiedono informazione sul seppellimento che si può dare al loro bimbo. L’autrice ci fa entrare in questo mondo sommerso, dando voce alle storie di queste donne, e di altre donne che si mettono al loro fianco, offrendo il proprio aiuto.
Don Oreste diceva che le migliaia di bambini che hanno perso la vita a causa dell’aborto devono interpellare le nostre coscienze e farci uscire dall’indifferenza. Era convinto che è la società a spingere la donna ad abortire, perché non l’aiuta adeguatamente. E che dietro la richiesta di abortire, in realtà la donna chiede di non uccidere il proprio bimbo.
Don Oreste si è impegnato perché al corpo di questi piccoli “martiri” sia riconosciuta la dignità di essere umani dando loro una degna sepoltura.
La Comunità Papa Giovanni XXIII si occupa infatti della sepoltura dei feti dall'aprile 1999. Da allora l'associazione ha aiutato centinaia di genitori ad ottenere la degna sepoltura del loro figlio, per lo più in seguito ad aborto spontaneo.
I momenti di preghiera organizzati dalla Papa Giovanni si terranno nelle seguenti località:
La Comunità Papa Giovanni XXIII ha attivato un numero verde per informazioni sulla sepoltura dei feti e per l’aiuto alle gestanti in difficoltà:
800-035036.