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4 Luglio 2020

Consumo critico: «È necessario»

Il 22 giugno in diretta su Facebook l'economista Leonardo Becchetti ha rilanciato il voto con il portafoglio.
Consumo critico: «È necessario»
I consumatori possono condizionare le scelte sociali delle imprese acquistando sui portali che premiano i comportamenti responsabili. L'esperienza di Gioosto e dello Shop Apg23.
Al terzo incontro dei Dialoghi sull’economia di condivisione i relatori hanno affrontato il tema Un’economia davvero sostenibile.Il prof. Leonardo Becchetti, docente ordinario di Economia Politica, presso l’Università di Roma - Tor Vergata, e reduce dall’incontro agli Stati Generali dal tema “Progettiamo il Rilancio” (indetti dal Presidente del Consiglio dei Ministri per costruire un programma da portare in Europa per l’uso dei fondi del Recovery Fund), è stato ospite insieme a Luca Raffaele, direttore generale di Next (rete di 47 organizzazioni impegnata sul tema della responsabilità sociale ed ambientale).

Becchetti inizia presentando l’insegnamento che dovremmo trarre dal periodo che stiamo vivendo.

Leonardo Becchetti, Luca Raffaele, Arcisio Peretto, Carlotta Toscano: il video

La proposta: due portali di acquisto per il voto con il portafoglio:


«Questa pandemia ci ha insegnato che ambiente, lavoro e salute sono collegati e quindi se ripartiamo nella direzione sbagliata andiamo a sbattere di nuovo»; e ancora: «se vogliamo creare lavoro non possiamo che andare nell’unica direzione possibile che è quella dell’economia circolare, la capacità del trasformare l’inclusione in una risorsa».

Il prof. Becchetti precisa la direzione da seguire per fare in modo che la ripresa economica sia:
  • resiliente
  • sostenibile
  • generativa.
Continua nel suo intervento: «Oggi dobbiamo misurare ciò che è sostenibile, ciò che va nella direzione giusta, per questo ci servono delle metriche, degli indicatori. Proponiamo tre cose fondamentali:
  1. un bilancio non finanziario per le aziende, strumento con cui possano misurare il proprio percorso verso la transizione ecologica, con determinati indicatori che aiutino le imprese del futuro ad essere più sostenibili;
  2. I manager devono esser giudicati non solo per i profitti e per i prezzi ma anche per la sostenibilità; dobbiamo mettere degli indicatori di sostenibilità sociale ed ambientale nei premi di produttività dei lavoratori e dei manager. Se un’azienda aumenta i profitti ma lo fa aumentando gli incidenti sul lavoro, togliendo gli straordinari ai lavoratori, sfruttando l’ambiente, quello non è vero progresso;
  3. serve una regola di commercio internazionale completamente diversa: se tu azienda delocalizzi fuori dall’Europa per non pagare tasse, per sfruttare il lavoro, per non pagare i costi ambientali; se poi vuoi vendere in Europa un prodotto a costi bassi, l'Europa misuri prima la tua metrica ambientale e sociale e sotto determinati standard imponga tasse più alte».
Una cosa che contraddistingue la nuova economia, l’economia civile, è il concetto di consumo responsabile attraverso il voto con portafoglio, cioè il premiare, insieme ad associazioni dei consumatori (attraverso gesti di consumo collettivo), le aziende che mettono al centro le persone e l’ambiente.

Banae equosolidali
Banane equosolidali: scelta di consumo critico fondamentale insieme a caffè e cacao.

I risultati del voto con il portafoglio

«Next lo fa insieme alla sua rete. Il voto con portafoglio ha già vinto nel periodo dell’emergenza sanitaria, la sensibilità delle persone sta aumentando», sostiene Luca Raffaele.
Il dialogo continua con concetto di generatività; spiega il prof. Becchetti: «La radice di tutto ciò che rende una vita soddisfacente e ricca di senso, (l’uomo è un cercatore di senso prima che essere un massimizzatore di utilità) dipende da quanto di quello che tu fai serve a migliorare la vita di altri essere umani. L’ultimo che da scartato diventa pietra d’angolo: quella persona non è da buttare ma è l’architrave di una costruzione sociale importante».
In questo discorso si inserisce l’intervento di Arciso Peretto, coordinatore del Consorzio Condividere dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, che ricorda: «Le prime nostre cooperative sono nate dai bisogni delle persone; le risorse da noi sono proprio le persone che intuiscono una possibilità di sviluppo. Chi non trova sbocchi lavorativi in cooperativa viene inserito in attività educative e lavorative».
Continua Peretto: «La Comunità Papa Giovanni XXIII non fonda cooperative per fare business, ma per dare risposte ai bisogni delle strutture o delle zone nell'inserire persone svantaggiate. Le persone scartate arrivano a diventare maestri di vita; questo è di aiuto a tutta la Comunità».
La sfida è quella di far vincere il voto con portafoglio sul consumo, e per questo si rende necessario utilizzare tutti gli strumenti possibili, sfruttando anche quelli tipici della stagione in cui stiamo vivendo: le piattaforme digitali. È una sfida che bisogna lanciare alle grandi organizzazioni. «Chi l’ha detto che il mondo è di Amazon? chi l’ha detto che il mondo è di Uber?», continua il prof. Becchetti. E ancora: «Lo decidiamo noi, quando scegliamo dove comprare».

Convegno su Prophetic Economy
1-4 novembre 2018: Prophetic Economy, un convegno per parlare dell’economia solidale, che rispetta la dignità delle persone e anche il pianeta

Due portali per l'acquisto solidale

A proposito di piattaforme digitali Carlotta Toscano dell’Ufficio Fundraising dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII: «Noi parliamo di sharing humanity, condivisione di umanità. L’economia di condivisione mette l’accento proprio sui legami che la condivisione di vita crea, le tante esperienze di vita. Per questo abbiamo creato un portale unico per promuovere il lavoro delle cooperative: shop.apg23.org è una grande vetrina che propone oltre ad un’offerta di prodotti anche uno spaccato della nostra associazione».

Anche Next ha lanciato un portale, spiega Luca Raffaele: «Abbiamo fondato la piattaforma Gioosto, che unisce la nostra rete di produttori a giusto prezzo. Chi acquista sceglie il giusto rispetto dei lavoratori e dell’ambiente».
In conclusione al dialogo, il prof Becchetti ci ricorda le sfide che sono ancora da affrontare: «Oggi sull’ambiente sta succedendo una vera rivoluzione, cioè chi non è sostenibile si sta trovando fuori mercato. La stessa cosa adesso dovrà accadere a partire dal sociale».