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11 Luglio 2023

San Benedetto da Norcia

Patrono d'Europa
San Benedetto da Norcia
Benedetto è fondatore del monachesimo occidentale e coniò il motto "ora et labora". Viene ricordato il giorno 11 luglio.
Benedetto nacque verso il 480 a Norcia, in Umbria, da nobile famiglia. A Roma compì i primi studi, ma deluso dalla vita dell’Urbe, vuota e dissoluta, si ritirò sui monti Simbruini. Aveva solo vent’anni quando si fece calare in una spelonca vicino a Subiaco (Roma). Dopo 3 anni venne richiesto come priore del monastero di Vicovaro (Roma), ma i monaci si stancarono in fretta della rigida vita imposta dal nuovo abate e tentarono di sbarazzarsi di lui, avvelenandolo. Benedetto tornò a Subiaco, ma un gruppetto di giovani gli chiese di condividere con lui la vita di silenzio e preghiera. Tra il 525 e il 529 si stabilì a Montecassino (FR) dove si sviluppò rapidamente il modello di abbazia che, moltiplicandosi per tutta Europa, diede a questa un’anima cristiana
Benedetto e compagni impressero subito alla vita del monastero il ritmo di “lavoro e preghiera” (ora et labora), diventando centro di irradiazione di cultura e civiltà, ma anche di nuove tecniche di lavoro. Morì nel 547. Nel 1964 Paolo VI lo ha proclamato patrono d’Europa. La Chiesa lo festeggia l’11 luglio e un suo detto famoso recita così: «Sotto la guida del Vangelo, incamminiamoci per le vie di Dio in modo da meritare la visione di lui che ci ha chiamati al suo Regno»

San Benedetto, pioniere di una nuova civiltà

Benedetto è fondatore del monachesimo occidentale. Fino ad allora il monachesimo era diffuso solo in oriente, il quale aveva un carattere decisamente più spirituale e volto alla contemplazione. Per Benedetto invece la preghiera doveva essere un lavoro e anche il lavoro doveva essere una preghiera. Egli non ha inventato il monastero perché ne esistevano numerosi in Italia, ma ha delineato un nuovo modo di essere, basato su tre principi fondamentali:
  • la stabilità del luogo: il cenobio diventava la famiglia del monaco per sempre, nel bene e nelle difficoltà; 
  • il tempo: veniva organizzato con scadenze riguardanti la preghiera, il lavoro manuale, la lettura della Bibbia, il riposo;
  • l’uguaglianza: tutti i monaci erano uguali nei diritti e nei doveri.  

Perché San Benedetto è patrono d’Europa

Con Benedetto finiva il concetto di monachesimo-rifugio e incominciava il monachesimo-azione, e per questo è considerato pioniere di una nuova civiltà.
Giovanni Paolo II disse di Benedetto: «Promosse la coltivazione razionale delle terre, contribuì alla salvaguardia dell’antico patrimonio culturale letterario, influì sulla trasformazione dei costumi dei cosiddetti “barbari” e instaurò un originale tipo di vita comunitaria posta sotto una “Regola” da lui appositamente scritta. E ciò non a livello di un gretto e allora sconosciuto nazionalismo, ma, mediante i suoi monaci, a dimensione continentale, per cui giustamente è stato proclamato Patrono d’Europa». Benedetto quindi è stato un genio nel campo culturale-religioso, un grande della storia.
Benedetto ha saputo credere fino in fondo a Gesù e alla nuova umanità che può scaturire da lui. Pensate che rivoluzione ha portato solo il terzo principio fondamentale dei suoi monasteri, l’uguaglianza, facendo diventare uguali e fratelli “latini” e “barbari”, ex pagani ed ex ariani, antichi schiavi e antichi padroni di schiavi, rendendoli una cosa sola in Cristo (cfr Gal 3,28) in un mondo in grave decadenza morale. E noi crediamo fermamente che Cristo fa nuove tutte le cose?