Topic:
23 Novembre 2023
Ultima modifica: 23 Novembre 2023 ore 06:27

San Colombano

Il 23 novembre si ricorda il monaco irlandese che fu missionario in Europa
San Colombano
«Se l'uomo userà rettamente di quelle facoltà che Dio ha concesso alla sua anima allora sarà simile a Dio».
Colombano nacque intorno all’anno 543 nella provincia di Leinster, nel sud-est dell’Irlanda. All’età di circa 20 anni entrò nel monastero di Bangor nel nord-est dell’isola, dove venne ordinato sacerdote. Condusse una vita di preghiera, di severa ascesi e di studio. Con 12 compagni intraprese la peregrinatio pro Domino (pellegrinaggio per Cristo), pratica molto diffusa nella tradizione monastica celtica, per intraprendere un’opera missionaria sul continente europeo, dove la migrazione di popoli dal nord e dall’est aveva fatto ricadere nel paganesimo intere regioni già cristianizzate.
Dopo un breve soggiorno in Britannia, si diresse verso la Gallia, dove si stabilì ad Annegray, nel cuore dei Vosgi. Di poco successive sono le fondazioni di due comunità: una in un luogo dirupato nei pressi di un’antica città termale ormai abbandonata, Luxeuil, e un’altra nella vicina località di Fontaine.
Per la sua volontà di imporre usi popolari e liturgici irlandesi, tra i quali il calcolo della data di Pasqua secondo la tradizione irlandese, e i contrasti con la famiglia reale per le critiche per i comportamenti dissoluti, nel 610 fu arrestato ed espulso dalla Gallia, insieme a tutti i monaci di origine irlandese. 
Colombano ed i suoi monaci decisero di iniziare una nuova opera di evangelizzazione: risalirono il fiume Reno, raggiungendo dapprima Tuggen, sul Lago di Zurigo, e poi Bregenz nell’autunno del 611. L’anno seguente Colombano riprese la sua peregrinazione, questa volta verso l’Italia. Varcò le Alpi e si presentò alla corte di Agilulfo, re dei Longobardi.  In Italia la vita della Chiesa era lacerata dall’eresia ariana ancora prevalente, e la maggior parte delle Chiese del settentrione erano staccate dalla comunione col Vescovo di Roma.

Il santo pellegrino e missionario in Europa

Colombano si inserì in questo contesto scrivendo un libello contro l’arianesimo e una lettera a Bonifacio IV per convincerlo a fare alcuni passi decisi in vista di un ristabilimento dell’unità.
Nell’autunno del 614 il re gli assegnò un terreno e una chiesetta presso il fiume Bobbio. Sebbene carico di anni e di acciacchi, nel breve giro di un anno costruì il suo ultimo monastero, che supererà per importanza tutti i precedenti, diventando un centro di cultura paragonabile a quello famoso di Montecassino.
Mentre i suoi monasteri formavano come una rete che teneva uniti nella stessa fede cristiana popoli diversi, amalgamandone le culture nell’unica lingua latina e facendo fiorire ovunque la civiltà cristiana, la missione di Colombano su questa terra giunse al termine: morì il 23 novembre 615 e in tale data è commemorato fino ad oggi. 
Papa Benedetto XVI così lo descriveva: «Con buona ragione egli può essere chiamato un santo europeo, perché come monaco, missionario e scrittore ha lavorato in vari Paesi dell’Europa occidentale. […] Fu un instancabile costruttore di monasteri come anche intransigente predicatore penitenziale, spendendo ogni sua energia per alimentare le radici cristiane dell’Europa che stava nascendo. Con la sua energia spirituale, con la sua fede, con il suo amore per Dio e per il prossimo divenne realmente uno dei Padri dell’Europa: egli mostra anche oggi a noi dove stanno le radici dalle quali può rinascere questa nostra Europa».
Lo si festeggia il 23 novembre.