«Cristo ci chiama senza sosta, per giustificarci senza sosta; senza sosta e sempre di più, egli vuole santificarci e glorificarci».
Figlio di un banchiere anglicano e di madre discendente dagli ugonotti francesi, nacque a Londra il 21 febbraio 1801. Fin da giovanissimo aveva la certezza di essere chiamato da Dio: per lui non era una “nozione”, ma una persona che gli dava del tu.
Il 29 maggio 1825 venne ordinato presbitero anglicano. Era molto ascoltato quando predicava al suo popolo; i giovani universitari di Oxford erano affascinati dal suo insegnamento, ma lentamente si faceva strada in lui la domanda: può questa Chiesa, iniziata da un re, adultero ed omicida, essere la vera Chiesa di Cristo?
Fondamentale per la sua vita spirituale fu un viaggio in Italia nel 1832. A Roma rimase affascinato dalla spiritualità dei luoghi dove versarono il sangue i martiri ed entrò in contatto con la religiosità della Chiesa cattolica.
La conversione al cattolicesimo
Nel 1842 si ritirò dalla vita accademica di Oxford e abbandonò la Chiesa anglicana che aveva servito con fedeltà per anni. Dopo un intenso percorso di riflessione e preghiera, comprese che la Chiesa di Roma è la vera custode degli insegnamenti di Gesù Cristo e nel 1854 si convertì alla fede cattolica, seguito da altri suoi amici. In meno di un anno, si susseguirono oltre trecento conversioni, tutte di intellettuali, professori, teologi.
Nel 1847 venne ordinato sacerdote e istituì l’Oratorio di San Filippo Neri in Inghilterra.
Dal momento della sua conversione la sua vita fu disseminata di sofferenza, di attacchi violenti da parte degli anglicani e quindi della stampa. Si trovò solo e incompreso, ma nulla lo scoraggiò. Da parte sua non si sentiva rivale di nessuno, rispondeva con il perdono, la preghiera, il servizio ai giovani.
Nel 1879 venne creato cardinale da Papa Leone XIII, grato per la sua vita spesa per la verità e per la Chiesa cattolica. Morì a Bimingham l’11 agosto del 1890.
Protettore della vita nascente
Tutta la sua vita è stata espressione del grido più profondo del cuore umano, un cuore che cerca appassionatamente la verità e quindi ha sete di Cristo e del suo amore. Scrittore e poeta, con la forza del suo genio spiegò tutti i motivi della sua conversione al cattolicesimo nel suo capolavoro, l’Apologia pro vita sua, in cui scriveva: «Nella Chiesa Cattolica, riconobbi immediatamente una realtà nuovissima per me. Sentii che non ero io a costruirmi una Chiesa con lo sforzo del mio pensiero. Il mio spirito allora si quietò in se stesso. Contemplavo la Chiesa come un fatto obiettivo, di incontrovertibile evidenza».
Il suo percorso d’approfondimento della fede fu da lui stesso mirabilmente sintetizzato nell’epitaffio che volle far porre sulla sua tomba: «Dalle ombre e dalle apparenze alla Verità».
È stato beatificato a Birmingham il 19 settembre 2010 da papa Benedetto XVI e canonizzato il 13 ottobre 2019 da papa Francesco. Viene ricordato il 9 ottobre, data del suo battesimo ed entrata nella Chiesa cattolica.
Il miracolo che ha permesso l’iscrizione nell’albo dei santi è la guarigione improvvisa, inspiegabile e permanente di una donna statunitense in attesa di un bambino, che aveva chiesto la sua intercessione perché affetta da una copiosa emorragia addominale che rischiava di farla abortire. Ripetendo spesso la frase: «Cardinale Newman pensaci tu», il flusso di sangue si fermò e diede alla luce una bambina. Per questo è divenuto il protettore della vita nascente e della famiglia.