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5 Dicembre 2025

San Saba archimandrita

Il 5 dicembre la Chiesa ricorda una delle figure più grandi e venerate del monachesimo orientale
San Saba archimandrita
La vita di san Saba fu contraddistinta dalla vita eremitica e da quella monastica. In lui era grande il desiderio di stare solo con Dio ma anche di condividere l'eucaristia con i fratelli.
Saba, una delle figure più grandi e venerate del monachesimo orientale, nasce nel 439 a Mutalasca (attuale Kayseri, in Turchia), sotto l'Impero Romano d’Oriente, da una benestante famiglia cristiana.
Riceve una solida formazione nel monastero di Flavianae, ed il suo desiderio di farsi monaco si scontra con quello di suo padre che vorrebbe avviarlo alla carriera militare. La spunta allontanandosi, e arrivando pellegrino in Terrasanta a 18 anni.
Sul cammino trova una guida nel monaco Eutimio detto “il grande”, col quale condivide la vita eremitica in un luogo poco accogliente: il deserto della Giordania. Assiste fino all’ultimo il suo maestro (morto intorno al 473) e poi si stabilisce nella valle del Cedron, nei pressi di Gerusalemme, in una grotta sopra al torrente omonimo, sita in un posto talmente impervio che per raggiungerla occorreva una scaletta fatta di funi. Grazie a questa scaletta viene scoperto il suo luogo di romitaggio, ed intorno a Saba si radunano molti discepoli, desiderosi di averlo come maestro.

Eremita, ma anche monaco

Col tempo prese vita intorno a lui una «laura», cioè un insediamento monastico con una forma di vita mista tra la cenobitica (in monastero) e l’eremitica. I monaci vivevano in solitudine, nella preghiera e nel lavoro, per 5 giorni alla settimana, per riunirsi il sabato e la domenica per la celebrazione eucaristica in comune. Finalmente Saba sentiva di realizzare il disegno di Dio su di sé. Infatti nella vita eremitica non trovava la pienezza e nella vita in monastero c’erano troppe distrazioni e troppo chiasso! Saba si sentiva talmente amato da Dio, così ricolmo della sua tenerezza, che non poteva non manifestare ai suoi confratelli la sua gioia e la sua pienezza, e non c’era nulla di meglio che la celebrazione eucaristica comune per condividere le meraviglie che la grazia di Dio compiva in ognuno di loro! 
I monaci raggiunsero il numero di 150, venne innalzato un piccolo monastero che in suo onore prese il nome di “Mar Saba”. Nuovi “villaggi” sorsero in altre parti della Palestina, imitando il suo, che prese il nome di Grande Laura, e che divenne il più grande e importante complesso del monachesimo orientale antico, di cui Saba fu superiore e guida spirituale
Nel 492, venne ordinato sacerdote, e il patriarca Elia di Gerusalemme gli diede la nomina di archimandrita, capo di tutti gli anacoreti di Palestina, guidando i monaci con pazienza e autorità. Per un certo periodo visse lontano dalla Grande Laura a causa di contrasti con alcuni confratelli e così fondò un’altra Laura a Gadara, in Giordania.

Chiamato a Gerusalemme per la sua sapienza

Venne richiamato a Gerusalemme perché serviva la sua energia e sapienza, non solo per la disciplina dei monaci, ma anche per difendere la dottrina sulle due nature del Cristo (umana e divina), sancita nel 451 dal concilio di Calcedonia.
Intervenne presso l’imperatore, a Costantinopoli, per intercedere per i più poveri, colpiti da una tassazione esosa.
San Saba morì ultranovantenne, il 5 dicembre 532. Venne subito da tutti venerato non solo in Palestina, ma in tutto l’Oriente. 
La Chiesa cattolica festeggia la sua memoria liturgica il 5 dicembre, suo dies natalis.
Il monastero di Mar Saba è ancora attivo, e si può visitarlo: da oltre 1500 anni ospita incessantemente una comunità di monaci, i quali, come san Saba, tendono a fare di Dio il respiro della loro vita!