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15 Settembre 2023

Santa Caterina da Genova

Il 15 settembre si fa memoria di questa donna di famiglia nobile, che visitava i poveri e i malati nelle loro casupole e che convertì il marito fedifrago.
Santa Caterina da Genova
Caterina scrisse due opere in cui narra le rivelazioni mistiche ricevute. Sua è la frase:«Bisogna piantare nei cuori nostri il divino amore, cioè la carità».
Caterina nasce a Genova nel 1447 dalla nobile famiglia dei Fieschi. A 13 anni le viene impedito di entrare in convento e, per motivi di prestigio familiare, a 16 anni viene data in sposa a Giuliano Adorno. Stanno insieme per ragioni di facciata e delle avventure di lui parla tutta Genova. In preda alla più forte malinconia, il 22 marzo del 1473 Caterina si confessa e viene sopraffatta dall’infinito amore di Dio nei suoi confronti. Questa esperienza mistica la conduce nelle casupole dei reietti e dei diseredati per dare loro cure e affetto.
Caterina riesce a convertire il marito, che si iscrive come lei nel Terz’ordine di san Francesco, e le resta a fianco, come infermiere, a curare appestati e malati di sifilide all’ospedale di Genova, del quale diventa amministratrice nel 1489. Caterina lascia questa terra il 15 settembre 1510. La Chiesa la ricorda e festeggia il 15 settembre. Il suo corpo è stato trovato incorrotto e si conserva ancora oggi in un convento Cappuccino a Genova, di cui è patrona.

La nobildonna che curava i reietti

Umanamente Caterina poteva rimanere delusa ed amareggiata per non essere amata dal suo sposo Giuliano, invece si è lasciata colmare dall’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità dell’amore di Dio (Ef 3,17-19) che le si rivelò nella primavera del 1473. Da quel momento cercò di trasmettere a tutti quest’amore, partendo dai più infelici e disprezzati, dagli scarti umani di una società che non si prendeva cura dei malati poveri. Genova assisteva meravigliata allo spettacolo di questa figlia della nobile famiglia dei Fieschi che si aggirava spedita per le vie, sospinta dal fuoco dell’amore di Dio per gli ultimi. La conversione totale l’aveva portata a vivere grandi penitenze ma nello stesso tempo si immerse nella realtà con eccellenti doti organizzative e manageriali: cambiò strutture e metodi negli ospedali, ricercò il nuovo e il meglio tra medici e cure. 
Caterina faceva la comunione tutti i giorni, in un’epoca in cui non era usuale farla e digiunava per periodi straordinariamente lunghi, senza abbandonare l’assistenza ai poveri. Gesù Eucaristico era l’alimento che sosteneva miracolosamente il suo fragile corpo e dava al suo spirito ali e vigore per vivere una costante unione con Dio.
Le rivelazioni ricevute nelle sue visioni mistiche sono contenute in 2 opere letterarie:
  • “Dialogo spirituale”, una sorta di autobiografia in cui descrive il proprio cammino spirituale;
  • “Trattato del Purgatorio”, dove parla delle sofferenze delle anime per purificarsi e prepararsi all’incontro con Dio. 
Col suo esempio Caterina ci esorta ad essere assetati d’amore, senza fermarsi a conoscere e a desiderare solo l’amore umano, ma totalmente disponibili alla rivelazione dell’amore divino che, dove trova spazio, sa essere potenza inarrestabile che travolge e rinnova tutto, con una fantasia imprevedibile che rende capaci di amare gratuitamente e ininterrottamente ogni persona, e in particolar modo i poveri maledetti da tutti.