«Se il Signore ci facesse la grazia di imprimere in noi l'amore al suo sacro cuore, tutto diverrebbe facile e faremmo molto, in breve e senza fatica»
Ultima di 5 figli di un notaio, Margherita nacque nella regione francese della Borgogna il 22 luglio 1647. Rimase orfana del padre a 8 anni e la madre la inviò in un collegio guidato da suore Clarisse. Nel 1671 entrò nel monastero delle monache della Visitazione, a Paray-le-Monial, nonostante l’opposizione della famiglia che voleva che si sposasse. Il 27 dicembre 1673, festa di san Giovanni evangelista, le apparve Gesù che le chiedeva una particolare devozione al suo cuore. Malgiudicata dai superiori ed osteggiata dalle consorelle, fu di fondamentale importanza l’incontro col padre gesuita Claude La Colombière, che colse nelle sue straordinarie esperienze il segno della grazia e che divenne il suo direttore spirituale. Rivelando la profondità dei doni d’amore del cuore di Gesù nacque la festa del Sacro Cuore di Gesù che si celebra il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini. Si addormentò nel Signore a soli 43 anni, il 17 ottobre 1690. Lento è stato il cammino per la causa di canonizzazione, avvenuta nel 1920. La liturgia ne fa memoria il 16 ottobre.
Una richiesta fatta da Gesù
Margherita viene definita l’apostola del Sacro Cuore, perché il Signore le apparve in più occasioni per propagare nel mondo il mistero dell’infinita misericordia del cuore di Gesù. Egli le apparve, e le disse: «Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla, fino al sacrificio supremo, senza limiti e senza riserve, per dimostrare il suo amore. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine, che manifestano con irriverenze, sacrilegi e con l’apatia e il disprezzo verso di me. (…) Ti chiedo che il venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, sia celebrata una festa per render culto al mio Cuore». Margherita rispose: «Ma, Signore mio, chiedi queste cose a una creatura così misera e peccatrice che con la sua indegnità impedirà i tuoi disegni?». Disse il Signore: «Io ti ho scelta in quanto abisso di indegnità e di ignoranza. Non sai che io mi servo delle persone più deboli per confondere quelle più forti?».
Margherita rientra nella innumerevole schiera di persone umili e semplici che il Signore ha scelto per manifestare il suo amore al mondo. L’umiltà, la sincerità, la purezza, l’obbedienza assoluta di Margherita, col tempo vinsero tutte le diffidenze delle superiore e delle consorelle e il disegno di Dio si manifestò in tutta la sua ampiezza. Negli ultimi anni della sua vita vide che finalmente l’appello del Signore veniva raccolto dalle sue consorelle e nel monastero si celebrava la festa del Sacro Cuore. In un’epoca segnata dal rigore del giansenismo, fece rifiorire nella coscienza cristiana la vera immagine di Dio.
“Investita” da Dio, come disse di sé, Margherita è stata come una tela bianca che si è lasciata imprimere tutte le sfumature e i colori della tenerezza dell’amore di Dio. Scrisse nella sua autobiografia: «Sentivo nel mio cuore un fuoco così ardente e violento che avrei voluto trasmetterlo a tutte le creature affinché amassero il mio Dio». Lei si è abbandonata alla sua opera, operando il capolavoro della devozione al Sacro Cuore.