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3 Ottobre 2025
Ultima modifica: 3 Ottobre 2025 ore 15:59

Sciopero per Gaza. Cooperativa Il Calabrone: «Nostro lavoratore partecipa a nome di tutti»

E la cooperativa devolve la sua paga del giorno a sostegno di Operazione Colomba in Palestina
Sciopero per Gaza. Cooperativa Il Calabrone: «Nostro lavoratore partecipa a nome di tutti»
Foto di Damiano Salan
C'è anche un giovane rappresentante della Cooperativa sociale Il Calabrone di Legnago alla manifestazione pro Gaza in corso a Verona. Ecco le sue motivazioni e la scelta fatta dalla Cooperativa di sostenere Operazione Colomba.
«Non me la sentivo di andare al lavoro come se niente fosse, sapendo quello che sta succedendo a Gaza. Lo sciopero non risolve, ma è comunque un messaggio di solidarietà e un invito ai governanti a fare di più, soprattutto a spezzare gli interessi economici che ci sono dietro a questa situazione come ad altri conflitti»
Motiva così, Damiano Salan, la sua scelta di aderire alla manifestazione per la pace a Gaza che si svolge stamattina a Verona, in occasione dello sciopero generale. 

Damiano è un giovane lavoratore della Cooperativa sociale “Il Calabrone” di Legnago, che ha conosciuto attraverso il servizio civile. Anche altri lavoratori della cooperativa sono ex obiettori di coscienza al servizio militare, che in questa impresa sociale vedono un modo per costruire la pace offrendo una opportunità lavorativa e una identità sociale a persone che il sistema economico tende ad emarginare. 
 
«Gli altri lavoratori della cooperativa hanno scelto di non interrompere le attività – spiega il presidente Alessio Zamboni – per non danneggiare le persone fragili che sono coinvolte nei diversi settori lavorativi. Però abbiamo scelto di appoggiare e sostenere le azioni nonviolente che si stanno facendo per proteggere la popolazione di Gaza. Per questo devolveremo l’equivalente della giornata lavorativa di Damiano a Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace promosso dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che da anni opera in Palestina per proteggere le vittime del conflitto e favorire occasioni di dialogo tra israeliani e palestinesi». 
In realtà la donazione sarà maggiore: «Appena appresa la notizia - prosegue Zamboni - altri lavoratori e amici dedlla cooperativa, sull'esempio di Damiano, hanno manifestato l'intenzione di rinunciare ad una giornata di stipendio a favore di Operazione Colomba. Inoltre le lavoratrici di Tessuto Vissuto, il negozio di abiti usati gestito sempre dalla Cooperativa, hanno deciso di esporre la bandiera della pace come segno di solidarietà alle vittime del conflitto e sensibilizzazione per i clienti.»
 
 
La cooperativa sociale Il Calabrone è promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, che ieri, in occasione della Giornata internazionale della nonviolenza, ha preso posizione a favore dell’azione della Flotilla con una intervista rilasciata dal responsabile generale Matteo Fadda al nostro quotidiano Semprenews.it. Oltre a sottolineare l’importanza e l’efficacia delle azioni nonviolente, Fadda ha auspicato un ruolo maggiore dell’Europa per contrastare il clima di guerra che si sta diffondendo:  «Ora l’Europa è condizionata da questo clima generale di paura, che spinge al riarmo, ricadendo in una logica di conflitto che forse non ricordiamo neanche più bene cosa può produrre. Credo che l'Europa dovrebbe riscoprire la sua anima pacificatrice che ha sviluppato nel dopoguerra e che ha portato all’Unione Europea. Il passo coraggioso che dovrebbe fare è quello di riconoscere che la naturale evoluzione del Ministero della Difesa deve essere il Ministero della Pace, per costruire nuove modalità di relazione tra Stati. La guerra si può sempre evitare, ma bisogna avere il coraggio di investire sulla pace anziché sulla guerra.»