Topic:
6 Luglio 2023

In Bolivia: lotta contro le dipendenze

Il Servizio Civile in Bolivia raccontato da Sara
In Bolivia: lotta contro le dipendenze
Foto di Sara Baldelli
La Paz, Bolivia. La quotidianità con le persone che stanno lottando per uscire dalla dipendenza
«Bajamos aqui, por favor» («Scendiamo qui, per favore»), 5 minuti a piedi, qualche chiacchiera e arriviamo davanti al cancello blu della Comunità Terapeutica Sant’Aquilina. Suoniamo il campanello e prima o dopo arriva sempre V. sorridente e solitamente di corsa ad accoglierci con il suo «Buen dia mamita». Mentre camminiamo verso l’entrata piano piano sbucano tutti gli altri ragazzi a darci il buongiorno; inizio piano piano a cercarli con lo sguardo uno ad uno, per capire se ci sono tutti o se nei pochi giorni (o ore) in cui non ci siamo state qualcuno se n’è andato decidendo di abbandonare il percorso.
Entriamo dentro e mi invade l’odore della zuppa che è sul fuoco a cuocere chissà da quante ore, quella maledetta zuppa che tanto odio perché non è altro che dell’acqua con un po’ di verdure dentro, ogni giorno sempre uguale, che poi però alla fine è odore di casa, di calore, di un luogo sicuro. È questo quello che provo ogni mattina quando varco quella porta, mi sento a casa, dalla famiglia che mi è stata data in prestito per questi mesi, dai miei hermanos maggiori di comunità.
Mi giro per leggere la frase del giorno appesa all’ingresso, «Estamos aqui para ayudarnos unos a los otros en el trayecto de la vida» («Siamo qui per aiutarci a vicenda nel viaggio della vita») è quella che ha scelto oggi J.L. e mentre salgo le scale rifletto su quanto, oggi e qui più che mai, senta mie queste parole.

Foto di Sara Baldelli

Nelle sfide ardue la felicità si trova nelle piccole cose

Ogni giorno che passo qua in comunità è una scoperta ed una crescita. Una scoperta di un pezzo di vita in più di qualche ragazzo che non conoscevo, di una tradizione boliviana, di un piatto tipico, di qualche strumento terapeutico usato nel programma ma soprattutto di parti di me, perché camminando giorno dopo giorno insieme a questi ragazzi, inevitabilmente assieme a loro sto imparando a conoscermi e spesso mi accorgo di quanto sia così simile a loro, nelle mie fragilità, e insicurezze, perché poi alla fine, nella sua essenza ciò che ci accomuna tutti è l’essere umani, vulnerabili. È un lavoro che nasce per loro ma diventa con loro e forse è questa la vera magia della condivisione.
Ogni giorno che passo qui in comunità è una sfida. Una sfida per los hermanos, nello scegliere di essere sobri e di continuare il loro percorso in comunità un giorno in più, nonostante le difficoltà.

Foto di Sara Baldelli


Ogni giorno in comunità però è una sfida anche per me, per noi, perché per quanto le giornate in apparenza sembrino tutte identiche, ogni giorno mi ritrovo a vivere qualcosa di nuovo. Ci sono momenti che sono di pura tristezza, frustrazione, impotenza, a volte il dolore delle vite e delle storie ti arriva così forte che ti disarma, perché non è facile trovare una spiegazione a delle sofferenze così grandi.
La maggior parte delle volte però quello che vivo sono dei momenti, più spesso dei piccoli attimi, così sfuggenti e veloci che quasi non te ne accorgi, di pura gioia e felicità. Dice una canzone che mi piace molto “Capo ricordati che la felicità sta dentro le piccole cose” ed io in questi 5 mesi qui a La Paz, se c’è una cosa che ho imparato è a godere delle piccole cose quotidiane, che per me danno un senso a tutto, alla scelta di partire, all’essere qui oggi ed in questo momento.
E non sarà forse proprio la semplicità e l’essenzialità che ho incontrato qui che, tolto il pesante velo del superfluo, mi ha permesso di vedere e sentire con più chiarezza questi piccoli attimi di felicità?