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29 Aprile 2024

Santa Caterina da Siena

Patrona d'Europa, mediatrice di pace
Santa Caterina da Siena
Il 29 aprile si festeggia la Santa che riuscì a riportare la pace tra la Santa Sede e la repubblica di Firenze. Anche se la donna in quel periodo non contava nulla e sebbene fosse analfabeta, Caterina diventò punto di riferimento per tanti sovrani e capi di Stato d'Europa.
Caterina nasce il 25 marzo 1347 a Siena, ventiquattresima figlia del tintore di panni Jacopo Benincasa e di sua moglie Lapa Piacenti. All’età di 12 anni la madre vuole darla in sposa, e Caterina dichiara di essersi votata al Signore. Nel 1363 entra nel Terz’Ordine Domenicano, nel ramo femminile detto delle Mantellate. Il 1° aprile 1375 riceve le stimmate, che però su sua richiesta rimasero a tutti invisibili. 
Nel 1375 fu incaricata di fare da mediatrice di pace e di perdono nel conflitto tra la repubblica di Firenze e la santa Sede. Il 18 giugno 1376 giunse ad Avignone dal Papa esortandolo a tornare a Roma. Muore a Roma il 29 aprile 1380. 
Viene canonizzata da Pio II il 29 giugno 1461. Viene istituita Patrona d’Italia da Pio XII assieme a s. Francesco e Patrona delle infermiere. Paolo VI la dichiara Dottore universale della Chiesa nel 1970. Giovanni Paolo II nel 2001 la dichiara Patrona d’Europa assieme a S. Brigida di Svezia ed Edith Stein. La sua festa si celebra il 29 aprile.

Patrona d’Italia e d’Europa, è dottore della Chiesa

L’intensità della sua vita mistica, le sue doti profetiche, la sapienza acquisita per divina ispirazione ed espressa ne Il Dialogo della Divina Provvidenza, nel suo Epistolario e nella raccolta delle Preghiere, hanno reso Caterina la prima donna, insieme a santa Teresa d’Avila, ad essere nominata Dottore della Chiesa dopo quasi due millenni di cristianesimo. Inoltre Caterina, come terziaria, è la prima laica fra i Dottori, tutti appartenenti alla gerarchia ecclesiastica. 
Caterina, vissuta in tempi in cui la donna contava poco o nulla, nei brevi 33 anni di vita terrena, seppur analfabeta, fu ricevuta ed ascoltata da Papi, Cardinali, sovrani e capi di stato dell'intera Europa. 

Io Catarina, serva e schiava dei servi di Gesù Cristo, scrivo a voi nel prezioso sangue suo
Caterina da Siena

 
Caterina riuscì ad ottenere il trasferimento della sede papale in Roma dopo 70 anni di esilio avignonese. Riuscì a rappacificare Firenze con lo Stato Pontificio, da tempo in guerra fra loro, gettò le basi per la riforma della Chiesa. Ottenne tali risultati vivendo un rapporto di intimità particolarissimo e di intensa comunione con Cristo, il quale, in visione, si unì a lei con nozze mistiche e mise il suo cuore al posto di quello di Caterina. L’amore per lui e per la sua Chiesa fu la spinta a lottare con passione e coraggio per il rinnovamento della Chiesa che lei chiamava “il gran ponte sul mondo”, il ponte cioè dal quale tutti possono passare dalla terra al cielo. 
 
Attorno ad una personalità così forte e autentica si costituì una vera e propria famiglia spirituale, che la chiamava “mamma” poiché da lei attingevano il nutrimento dello spirito. Fin da piccola aveva chiaro che non voleva unirsi in matrimonio per poter essere sposa di Cristo e, all’essere madre di figli propri, preferì la fecondità spirituale ed avere “figli spirituali”. Ecco quanto scriveva a proposito: «Figli vi dico e vi chiamo, in quanto io vi partorisco per continue orazioni e desiderio nel cospetto di Dio, così come una madre partorisce il figlio». 
Da Caterina impariamo ad amare, con passione e sincerità, Cristo e la Chiesa.