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10 Ottobre 2021

Vangelo di domenica 10 ottobre: «Gesù fissò lo sguardo»

Cos'è che mi manca ancora? Com'è bella questa domanda a Gesù! Nella misura in cui ami Cristo diventi povero, semplice: tu sei di Cristo, tutto è di Cristo, tutto diventa di tutti!
Vangelo di domenica 10 ottobre: «Gesù fissò lo sguardo»
Vangelo della XXVIII domenica del Tempo Ordinario - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».
Dal Vangelo di Marco (Mc 10, 17-30)

Commento al Vangelo del 10 ottobre 2021
(XXVIII domenica del Tempo Ordinario - Anno B)

Quel giovane ha sentito che Gesù parlava in una maniera che affascinava, è corso da Gesù: «Cosa devo fare per avere la vita eterna, maestro buono? Cos’è che mi manca ancora?». Com’è bella questa domanda a Gesù! Dai, ma cos’è che mi manca ancora? Non sto bene. «Vai, vendi quello che hai, vieni e seguimi!». Ha abbassato la testa, non ce l’ha fatta perché aveva molti soldi! È impossibile che un ricco entri nel regno dei cieli perché lo rifiuta, nel senso che ormai la sua vita è stabilizzata in un altro regno che è antitetico. Bisogna che il ricco diventi povero com’era Cristo, che da ricco si era fatto povero. Il tuo criterio per vivere la povertà è il Povero con la P maiuscola, Gesù, e in forza della relazione con Gesù diventi povero come lui.
Nella misura in cui ami Cristo diventi povero, semplice e ti rimangono tanti soldi mentre prima non ti bastavano mai. Curi ciò che hai perché nulla è tuo: tu sei di Cristo, tutto è di Cristo, tutto diventa di tutti!

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