Vangelo della domenica: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
Dal vangelo di Luca (Lc 12, 49-53)
Commento al Vangelo di domenica 18 agosto 2019
Gesù è venuto ad accendere un fuoco sulla terra – la sua grande missione – ma molti quel fuoco lo spengono. Il problema è di lasciarsi scaldare da quel fuoco, allora tutto è possibile.
C’è la carenza di un’esistenza veramente cristiana. Il cristiano non testimonia niente oggi e quindi non crea la conflittualità e la lotta perché praticamente cerca soltanto il proprio benessere e lascia correre tutto, quindi il cristianesimo viene annacquato in tutti i modi, in tutte le maniere. La lotta cristiana è la creazione di nuovi modelli di esistenza che di per sé splendono agli occhi di Dio e giudicano il mondo, giudicano la vita e creano un cambiamento stabile: di qui il regno di Dio.
«Sono venuto a portare il fuoco», e il fuoco Gesù l’ha acceso su una collina, sul Calvario, da dove fluisce la vita. Dove però ha raggiunto la stabilità per sempre? Nella resurrezione! Ci sarà sempre nella nostra vita, in tutti i posti, il Calvario che accende, ma è la resurrezione che rende definitivo. Non dimenticatevelo mai: è un modo di essere! Non tiratevi indietro, non opponete resistenza, andate avanti! Fin dove? Fin sulla croce! Poi c’è sempre la resurrezione: è la grande avventura di Gesù!
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