Vangelo della VII domenica del Tempo Ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «A voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l’altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da’ a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro.
E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi.
Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso.
Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
Dal Vangelo Secondo Luca (Lc 6, 27-38)
Commento al Vangelo del 20 febbraio 2022
(VII domenica Tempo Ordinario - Anno C)
Qual è la figura del cristiano nel mondo? Con la sua vita lotta perché la vita sia in tutti. Nel suo cuore non ci sono più nemici, né odio, né nulla. I cristiani fanno cadere su di sé la violenza, il peccato: come Cristo sofferente lo ammortizzano, lo annullano su di sé senza scaricarlo a loro volta sugli altri. Mentre scaricano su di loro la violenza, nasce un popolo non violento.
L’amore tra noi e Cristo è il principio della rivoluzione permanente e cristiana, che non facciamo pagare agli altri ma che paghiamo noi di persona, viventi in lui, con lui e per lui.
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