Un report analizza il delicato tema della gravidanza indesiderata, esplorando le sfumature emotive legate all'aborto volontario e la necessità di fornire adeguato supporto psicologico alle donne. Vengono evidenziate le conseguenze fisiche ed emotive dell'assunzione della pillola abortiva RU486, offrendo testimonianze dirette delle difficoltà vissute. Inoltre, sono riportati dati statistici riguardanti gli aborti in Italia e considerazioni di esperti nel campo della bioetica.
La questione della gravidanza indesiderata è sempre complessa e delicata. Secondo il report periodico dell'Agenzia delle nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa), ogni anno nel mondo si verificano oltre 200 milioni di gravidanze non desiderate. Sono situazioni che possono generare ansia, confusione e angoscia nelle donne. Diventa rilevante esaminare le implicazioni emotive legate, in questi casi, alla ricerca di aiuti e sostegno dalle istituzioni, o di soluzioni alternative come l'eventuale scelta di abortire.
Molte donne affrontano sentimenti contrastanti dopo un aborto volontario: senso di sollievo misto a sensi di colpa o tristezza per la perdita del nascituro. È fondamentale pertanto offrire alle donne supporto psicologico adeguato, prima e dopo una gravidanza difficile come prima e dopo un intervento abortivo. È essenziale promuovere una maggiore consapevolezza riguardo alle diverse opzioni disponibili per le donne in stato di gravidanza indesiderata, per garantire loro il loro diritto all'accesso ai servizi sanitari appropriati, e perché vengano informate in maniera accurata sui rischi, le possibili conseguenze, le alternative possibili. Ad esempio nel caso di aborto farmacologico con la pillola RU486, è importante considerare gli effetti collaterali fisici ed emotivi che possono manifestarsi dopo l'assunzione del farmaco.
Se vivi una gravidanza indesiderata puoi richiedere un confronto personale con un esperto, protetto e riservato. È possibile scrivere in privato su WhatsApp al numero 342.7457666 o chiamare al numero verde, gratuito e riservato, per le gravidanze indesiderate 800-035036.
Gravidanza indesiderata, come compiere la difficile scelta
La paura per una gravidanza non voluta, e poi la scelta, che può essere anche la tua: abortire oppure no? Dopo aver ingerito la pillola abortiva RU486 a Natascia sono arrivati i brividi, il freddo e il vomito. E poi la consapevolezza, per un bambino che non c'è più.
Leggi le storie di donne che si interrogavano sulla possibilità di abortire e scopri com'è andata: ecco il raccondo di Natascia: si interrogava se abortire o no e si è rivolta al numero WhatsApp per le gravidanze indesiderate della Comunità Papa Giovanni XXIII. Ha voluto raccontarci com'è andata, ecco la sua mail integrale.
La testimonianza di Natascia
Buonasera, mi chiamo Natascia, ho quasi 40 anni. E vorrei raccontarvi la mia storia. Nei mesi scorsi ho interrotto una gravidanza inattesa, con la ru486 e da quel giorno vivo con un dolore ed un rimorso che mi consumano sempre più. A volte vorrei urlare ma non lo faccio. La relazione con il mio compagno non andava bene, non era mai andata bene probabilmente, ho subito per più di 3 anni ogni sorta di violenza psicologica e non solo... ho scoperto di aspettare un bimbo quest'estate, 4 giorni dopo il mio compleanno. Il mio compagno non si era presentato come sempre al mio compleanno... quando ho visto il test positivo ho avuto paura, ero terrorizzata, non era voluto, non era previsto...ma sapevo di avere una vita dentro me.
Quando l'ho detto a lui la prima cosa che mi ha detto è stata: "mi dispiace, come si fa per abortire?" Io non sapevo dove sbattere la testa, non volevo dare dispiaceri ai miei genitori ottantenni, sono figlia unica e ho un lavoro saltuario, come avrei fatto senza un uomo al mio fianco che potesse aiutarmi?
Non ho chiamato la mia ginecologa, perché mi trovavo in trasferta. La prima sera lui non si fa vedere, il giorno dopo mi urla al telefono di andare da lui, ci vado e mi dice di aspettarlo in un bar perché deve andare a giocare a calcetto.
Abbiamo prenotato la visita da una dottoressa, di mattina. Non avevo mai visto questa dottoressa, mi visita, mi chiede se sono felice le rispondo di no, mi dice di questa pillola. Le dico che ho paura degli effetti collaterali, mi dice che assolutamente non devo preoccuparmi, che se fossi sua figlia me la consiglierebbe. Mi dice che c'è poco tempo e mi farà un foglio per accelerare i tempi dove scrive che ho problemi psicologici, perché è meglio così per evitare di dover fare il raschiamento. Mi dice di stare tranquilla. Che avrò un po di dolori, come quelli del ciclo e una mestruazione un po più abbondante e poi sarà tutto a posto.
Gli effetti della pillola abortiva RU486
Pochi giorni dopo faccio la prima visita nell'ospedale dove mi ha consigliato di andare questa dottoressa, mi fanno un'ecografia, mi dicono di tornare per prendere il primo farmaco. In quei giorni il mio compagno mi dice che non è nulla, che è un affare piccolissimo, che mille donne hanno abortito, il suo amico addirittura ne ha fatte abortire 2, mi dice di guardare il lato positivo che in quei giorni avevo le tette più grosse. Io dentro mi sentivo morire, ogni giorno che passava morivo un po di più. Quello che per tutti è il momento più bello della vita per me era terribile. Volevo parlare con i miei genitori, ma sono anziani e avevo paura di dar loro dispiaceri. Non dico a nessuno della mia volontà di abortire.
Dopo aver assunto il primo farmaco mi tormentavo, sapevo che stavo uccidendo la vita che avevo in grembo, io sono vegana ho rispetto anche per la vita di una formica, e stavo commettendo un'atrocità, stavo uccidendo mio figlio.
Brividi di freddo in gravidanza
Le amiche mi dicevano che avevo fatto la scelta giusta perché un bambino deve avere una mamma e un papà... una settimana dopo sono entrata in ospedale alle 8 del mattino, ed è stato il giorno più brutto della mia vita. Ho assunto il secondo farmaco. Dopo 20 minuti ho iniziato a vomitare ed avere dolori lancinanti, mi hanno dato una pastiglia di brufen che ho vomitato dopo poco, i dolori erano insopportabili, avevo svenimenti, sbalzi di temperatura, tremavo, brividi di freddo, battevo i denti, continuavo a vomitare, diarrea, contrazioni terribili.
Un paio di volte sono passate le infermiere a controllarmi, ma mi guardavano e mi dicevano "ehhh è così..." e andavano via. Ho pensato che sarei morta di dolore. Alle 17 vado in bagno, mi siedo sul bidet e sento qualcosa, ho "espulso", come mi dicono le infermiere, nelle mie mani una sacchetta rosso scuro con dentro un embrione, l'ho visto, e l'ho dovuto buttare nel wc con le mie mani. Ero scioccata. Quella scena la sogno sempre. È il mio incubo ricorrente. Alle 18 vengo dimessa.
Il mio post-aborto: cos'è successo dopo
Dormo da lui che va a lavorare e mi lascia sola. Il giorno dopo torno a casa. Lui dal giorno dopo sparisce, non mi chiede nemmeno come sto. Ho avuto perdite di sangue per 20 giorni. Ma la cosa peggiore è il dolore che mi porto dentro. Io mi sono pentita. Ho sbagliato. Avrei dovuto essere forte. Avere coraggio. Non mi perdonerò mai. Vorrei dire ad ogni donna di fermarsi in tempo, che una soluzione c'è sempre.
Altro da considerare: i rischi nel post-aborto
Perché vivere con questo rimorso eterno è la punizione più grande che si possa ricevere, è devastante. Forse non per tutte è così, questo non lo so. Ma per me è atroce. È come se fossi morta un po anche io quel giorno. Spero che Dio mi possa perdonare, ma se non lo farà lo capirò. Ho commesso un errore troppo grande, imperdonabile forse.
Sono passati quasi 3 mesi, i miei valori del sangue sono tutti alterati, globuli bianchi bassi, tiroide impazzita, beta hcg alte, l'utero non ha ripreso la sua forma. Forse questa è la mia punizione. Forse è quello che merito. Vorrei che nessuna donna passasse tutto ciò. Non è giusto. Spero che la mia esperienza possa servire a far riflettere. Scusatemi per lo sfogo ma a volte mi sembra di impazzire.
I dati sull'interruzione volontaria di gravidanza in Italia
Ecco il report che conta gli aborti in Italia: nel 2019 e nei primi mesi del 2020 si conferma il trend in calo, per tutti gli indicatori legati all'aborto, e per tutte le fasce d'età. Calano anche gli aborti richiesti da donne straniere. «Effetto della legge 194», scrive il Ministero della Salute. Fra le cause, l'aumento del ricorso alla contraccezione chimica. Ecco il link alreport completo pubblicato il 16 settembre 2021 dal Ministero della Salute.
Fra i commenti, Daniela Giorgis della Comunità Papa Giovanni XXIII: «Le pillole abortive incidono fortemente ad abbassare il dato in Italia, anche se innalzano di gran lunga l'aborto, non considerato, compiuto nei primi giorni dal concepimento. Sarebbe interessante anche capire quanti aborti vengono eseguiti in caso di disabilità».
E così Enrico Masini, bioeticista: « Il primo dato che emerge è che in Italia ogni giorno 200 bambini mancano all'appello nelle strutture sanitarie. Enormemente di più, in proporzione, ricorrono all'aborto le famiglie di cittadini stranieri. Non ci si sposta più per abortire: la migrazione interna è pari a quella delle altre prestazioni mediche. Il report Istat si basa poi sulla scheda compilata dalle donne alla dimissione dall'ospedale: non rileva, a oltre 40 anni dall'approvazione della legge 184 sull'aborto, le cause che portano a questa scelta. Nemmeno riesce a considerare i problemi fisici, psicologici e psichici, ed i casi di suicidio cui possono andare incontro le donne nel post-aborto».
«Voglio abortire», la richiesta
Se vuoi un consiglio sul come affrontare una gravidanza arrivata al momento sbagliato, contattaci in privato. Scrivi al numero WhatsApp 342-7457666 della Comunità Papa Giovanni XXIII o chiama al numero verde gravidanza 800-035036.