Topic:
12 Ottobre 2025

Vangelo di domenica 12 ottobre: Rendi gloria a Dio!

Tutto bello, tutto è stupore, tutto è canto, tranne la sofferenza che produco io agli altri, ma anche quello può avere un suo significato. Dio ha fatto bene tutte le cose!
Vangelo di domenica 12 ottobre: Rendi gloria a Dio!
Foto di Johnstocker
Vangelo della XXVIII domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Dal Vangelo di Luca (Lc 17, 11-19)

Commento al Vangelo di domenica 12 ottobre 2025 (XXVIII domenica del tempo ordinario - Anno C)

Proprio un Samaritano, nemico dei Giudei, ritorna indietro per ringraziare Gesù, che era giudeo. La gratitudine è l’espressione della maturità umana e, mentre la manifesta, la nutre e la accresce. La gratitudine suscita un dialogo di grazie tra chi ha dato il beneficio e chi lo riceve. Questo dialogo è preghiera. La preghiera fondamentale è la preghiera del grazie: «Per che cosa ti devo ringraziare, Signore?» e parte il dialogo. La preghiera di grazie scaturisce dalla giustizia. Perché? Questa preghiera riconosce Dio per quel che è e attribuisce a lui ciò che gli è dovuto!
Quanta gente che è molto in alto nella cultura, nelle scienze, nella tecnica, non sa più, guardando un fiore, quasi mettersi in ginocchio e dire: «Grazie, o Signore!». Sappiate essere capaci di stupore! Il più delle volte da solo io faccio degli applausi al Signore (pensano che sia matto davvero!) perché è tutto bello, tutto è stupore, tutto è canto, tranne la sofferenza che produco io agli altri, ma anche quello può avere un suo significato. Dio ha fatto bene tutte le cose!

Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
 
Leggilo tutti i giorni con
l'App di Pane Quotidiano

Scaricalo su Google Play Store Scaricalo su App Store

scopri di più