Vangelo della XXXIII domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine». Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo. Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto. Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».
Dal Vangelo di Luca (Lc 21, 5-19)
Commento al Vangelo di domenica 16 novembre 2025 (XXXIII domenica del tempo ordinario - Anno C)
Il Vangelo di oggi parla della fine del mondo. Quando si pensa alla fine di qualcosa viene angoscia, amarezza. Noi possiamo morire, ma la nostra vita non finisce: si trasforma e diventa piena.
Quindi la morte non farà altro che mettere in evidenza la vita che continua in un'altra forma.
Sandra Sabattini era uscita dall'effimero, dal vuoto e dal vano. Ecco un brano tratto dal suo Diario, scritto due giorni prima di morire, a 22 anni: «Non è mia questa vita che sta evolvendosi, ritmata da un regolare respiro che non è mio, allietata da una serena giornata che non è mia. Non c'è nulla a questo mondo che sia tuo, Sandra! Renditene conto: è tutto un dono su cui il Donatore può intervenire quando e come vuole. Abbi cura del regalo fattoti: rendilo più bello e pieno per quando sarà l'ora».
Anche un momento speso fuori dalla grandezza della santità di Dio è un momento perduto, perché ripiegati su di noi distruggiamo la nostra vita! Ma il dono della vita che ci ha fatto il Signore è troppo bello: ci vuole in tutto e per tutto conformi a lui!
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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