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28 Aprile 2024

Vangelo di domenica 28 aprile: «Rimanete in me»

In Gesù c'è la pienezza della vita. O in lui, o non c'è la vita. È quel bene ultimo che ognuno di noi cerca e che costituisce la risposta a tutti i nostri bisogni!
Vangelo di domenica 28 aprile: «Rimanete in me»
Vangelo della V domenica di Pasqua - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 15, 1-8)

Commento al Vangelo del 28 aprile 2024 (V Domenica di Pasqua - Anno B)  

«Rimanete in me» è più di un ordine, di un invito. È l'enunciato di una realtà, della mia, della tua, della nostra realtà: in lui noi siamo! Ci assomiglia ai tralci, che formano un tutt'uno con la vite: «Io sono la vite, voi siete i tralci». E poi ribadisce questo fatto: «Chi rimane in me e io in lui porta molto frutto». Bisogna ripeterselo tante volte, perché neanche lo capiamo.
Poi la dichiarazione di una realtà: «Senza di me voi non potete fare niente», niente di quello che è valido, niente di quello che è vero, niente di quello che è giusto, perché in Gesù è la pienezza della vita. O in lui, o non c'è la vita.
La Parola di Dio di oggi apre come uno squarcio sulla vita dell'uomo in Dio. È quel bene ultimo che ognuno di noi, anche quando non ne è cosciente, cerca e brama e che costituisce la risposta a tutti i nostri bisogni!
 
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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