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28 Gennaio 2024
Ultima modifica: 28 Gennaio 2024 ore 09:16

Vangelo di domenica 28 gennaio: «Il santo di Dio»

Mai come in questi tempi abbiamo bisogno di profeti, cioè di gente pronta ad andare oltre per essere speranza dei piccoli, dei poveri, degli ultimi, dei disperati.
Vangelo di domenica 28 gennaio: «Il santo di Dio»
Foto di Анастасия Козырева - generato con IA
Vangelo della IV domenica del tempo ordinario - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». 
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea. 
Dal Vangelo di Marco (Mc 1, 21-28)

Commento al Vangelo del 28 gennaio 2024 (IV domenica del Tempo Ordinario - Anno B)  

La Parola di Dio oggi ci presenta il profeta che parla con autorità: la prima lettura e il Vangelo sono strettamente collegati. Gesù parlava con autorità, cioè le parole che diceva erano parole di vita, anche se dure, anche se per essere vissute costavano sangue; erano parole vere, non accomodanti, parole che chiedevano una scelta. Ogni profeta, ripieno d’amore di Dio, mette in atto vie talora paradossali per scuotere gli animi che vivono nel letargo di una vita comoda e smorta. 
Vivendo tutto quanto ci viene rivelato da Gesù, anche noi diventiamo rivelatori, cioè profeti di Dio. Il Padre ci ha mandato lo Spirito Santo, nel Battesimo e nella Cresima, perché possiamo essere profeti suoi. Quando però non viviamo per Gesù, con Gesù, in Gesù, la nostra profezia cessa, anzi la nostra vita diventa contro-profezia.
Mai come in questi tempi abbiamo bisogno di profeti, cioè di gente che acquista una libertà totale da se stessa ed è pronta non a mantenere una situazione, ma ad andare oltre per essere speranza dei piccoli, dei poveri, degli ultimi, dei disperati. Altro che diritti: il nostro diritto è di consumare la nostra vita per dare la speranza, la gioia, il tutto!
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