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3 Marzo 2024
Ultima modifica: 3 Marzo 2024 ore 08:51

Vangelo di domenica 3 marzo: «La casa del Padre mio»

Il corpo crocifisso e risorto di Cristo diventa il luogo di una presenza nuova di Dio e di un culto nuovo. Rinnoviamoci profondamente uniti a lui!
Vangelo di domenica 3 marzo: «La casa del Padre mio»
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Vangelo della III domenica di Quaresima - Anno B: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe e, là seduti, i cambiamonete. Allora fece una frusta di cordicelle e scacciò tutti fuori dal tempio, con le pecore e i buoi; gettò a terra il denaro dei cambiamonete e ne rovesciò i banchi, e ai venditori di colombe disse: «Portate via di qui queste cose e non fate della casa del Padre mio un mercato!». I suoi discepoli si ricordarono che sta scritto: «Lo zelo per la tua casa mi divorerà». 
Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: «Quale segno ci mostri per fare queste cose?». Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Gli dissero allora i Giudei: «Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 
Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.
Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa, molti, vedendo i segni che egli compiva, credettero nel suo nome. Ma lui, Gesù, non si fidava di loro, perché conosceva tutti e non aveva bisogno che alcuno desse testimonianza sull’uomo. Egli infatti conosceva quello che c’è nell’uomo. 
Dal Vangelo di Giovanni (Gv 2, 13-25)

Commento al Vangelo del 3 marzo 2024 (III domenica di Quaresima - Anno B)  

Il modo di fare i sacrifici ha trasformato il tempio in un mercato. Gesù non accetta e non subisce. Prende l’iniziativa. Scaccia dal tempio ciò che non si addice al rispetto del Padre, che egli chiama “mio”, per indicare la speciale relazione che egli ha con il Padre.
Gli apostoli sono presi da stupore e, perché no, da un po’ di paura. Viene loro in mente l'atteggiamento del Messia predetto dai profeti: «Lo zelo per la tua casa mi divora» (Sal 69,10). 
I capi del popolo che avevano i loro interessi in quel commercio, affrontano Gesù: non vogliono il cambiamento del culto stabilito. Gli chiedono: «Facci vedere l'autorizzazione: chi te l’ha data?». Gesù risponde dicendo che dalla sua morte e resurrezione nasce un nuovo culto per il Signore. 
Il corpo crocifisso e risorto di Cristo diventa il luogo di una presenza nuova di Dio e di un culto nuovo, il quale non è più un atto esterno fatto tutti insieme, ma un atto vivificante che trasforma tutti in un popolo adorante.
Rinnoviamoci profondamente mentre ci uniamo a Cristo crocifisso nel suo amore. È la grande strada, sapete? 
 
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano, abbònati qui
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