Vangelo della XXVII domenica del tempo ordinario - Anno C: meditiamolo insieme grazie al commento di don Oreste Benzi
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”». Dal Vangelo di Luca (Lc 17, 5-10)
Commento al Vangelo di domenica 5 ottobre 2025 (XXVII domenica del tempo ordinario - Anno C)
La fede è una relazione vitale tra Gesù e noi. Fede è camminare al buio. Finché esistono sicurezze umane non c'è fede. La fede pura, vera, quella che il Signore ci chiede, ce la dà solo quando non c'è null'altro che lui. Questa relazione vitale e oscura è alternata a periodi di luce, tante volte è dolorosa, è in salita. È tuttavia un’esperienza unica, come unico è Gesù, a cui la relazione vitale di fede ci porta. Lo Spirito Santo ci conduce nell'intimità di Dio. La preghiera è celebrazione di questa relazione, è lasciare entrare il buon Dio dentro di noi, è il nostro entrare profondamente in Dio. Il nostro transito sulla terra è per abituarci alle cose di Dio, che ci attende a braccia aperte per vivere eternamente nella gioia.
Il commento di don Oreste Benzi al Vangelo della domenica e alle Letture è tratto dal messalino Pane Quotidiano,abbònati qui
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