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Le divergenze educative, i ragazzi difficili, le normali ma faticose tappe di crescita. Ecco tutto quello che c'è da sapere su figli ed incastro di coppia
Anita e Giorgio si sono sposati da qualche anno. Bravi ragazzi, sostanzialmente vanno d’accordo. Un po’ di maretta c’era stata a qualche mese dal matrimonio. Nell’arredare casa più volte Anita suggeriva «Viene anche mia mamma…» quando si trattava di fare delle compere. Questo atteggiamento a Giorgio dava proprio fastidio. Proprio lui, che aveva fondato la sua autostima sul fatto di essere uno che fa tutto da sé, indipendente, autonomo. Anita su questo è proprio differente: molto legata alla sua famiglia di origine, ama chiedere consiglio per ogni cosa. Differenti, appunto, e forse proprio per questo insieme. Nel fidanzamento queste differenze vengono coperte dall’ebbrezza dell’innamoramento. E chi se le ricorda più?
La coppia nel ciclo di vita
Tutt’altra faccenda quando nasce Manuel. Già accettare che il piccolo entri nel sistema coppia e lo trasformi in una relazione molto più complessa è difficile. Se ci si mette poi il fatto che dorme poco… «Lo mettiamo nella sua stanza e quando è stufo di piangere dormirà…» dice lui dalla sua posizione di autonomia. «Ho sposato un mostro – dice lei con l’attitudine a tuffarsi in ogni relazione – ho parlato con mia mamma professoressa che mi ha detto che tutti i cuccioli dormono per i primi mesi con i genitori». E via con i malumori. Tutto sembra acquietarsi fino a quando Manuel deve iniziare le scuole elementari. Altro momento di passaggio importante per tutti i genitori: qualcun altro valuterà nostro figlio. Ci sono i compiti da fare. «Io ho già fatto i miei quando ero piccolo» dice Giorgio l’indipendente. «Io ho parlato con le altre mamme – risponde Anita – e quelli più bravi sono quelli che vengono seguiti a casa». E i due litigano ancora, questa volta per le consegne a casa, per i voti, per il confronto con gli altri bambini.
I figli causano il conflitto di coppia?
I figli “causano” il conflitto di coppia? Da quello che abbiamo visto non precisamente: i figli costringono – con le loro tappe di crescita e a volte con le loro criticità – i genitori a confrontarsi con le differenze sostanziali che sono già presenti nella coppia. Differenze di personalità, differenze di strategie per affrontare e risolvere i problemi.
Elogio della differenza
È importante che nella coppia non ci si definisca “diversi” (un di-vergo che richiama un allontanamento) ma “differenti”, che deriva da di-fero, cioè portare qualcos’altro, qualcosa che l’altro non ha. Nelle criticità che i figli propongono nelle loro tappe di crescita è facile vedere il partner come un “esagerato” nelle sue prese di posizione, che talvolta appaiono proprio opposte alle proprie. E allora la domanda da farsi è: in che cosa lui/lei attraverso queste caratteristiche mi può far crescere. E così Anita e Giorgio potranno capire che l’indipendenza si può un po’ smussare e imparare un po’ di relazionalità, e che l’essere troppo dipendenti dagli altri può crescere e acquisire un po’ di autonomia. A proposito, riuscite ad immaginare che cosa succederà quando Manuel sarà adolescente?