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4 Ottobre 2023
Ultima modifica: 4 Ottobre 2023 ore 10:33

Il Sinodo cambia musica: voto alle donne

Al via oggi in Vaticano il Sinodo dei vescovi. Presenti per la prima volta nella storia della Chiesa 56 donne, laiche e religiose, con diritto di voto.
Il Sinodo cambia musica: voto alle donne
XVI Assemblea sinodale (4-29 ottobre 2023). Decisione storica di papa Francesco di dare voce ai laici al Sinodo, incluse le donne. Ha scelto 70 "non vescovi" che, oltre a partecipare al dibattito, potranno votare il documento finale.
Per la prima volta nella storia della Chiesa, 56 donne (laiche e religiose), parteciperanno ad un Sinodo con diritto di voto. Quindi, non solo come “uditrici”, ma con facoltà di incidere nella votazione del documento finale che, approvato dal Papa, diventerà Magistero ordinario della Chiesa.
Ma le novità non finiscono qui.

Donne e giovani al Sinodo

Le donne presenti in assemblea sono 85 (incluse le donne della Segreteria Generale) di cui 56 sono membri e pertanto con diritto di voto.  
Il Papa ha scelto 70 fedeli "non vescovi" (cioè laici, religiosi e presbiteri) tra cui 5 consacrate e 5 consacrati, sono per metà uomini e per metà donne. Valorizzata «anche la presenza di giovani», fa sapere la Segreteria generale del Sinodo. Quest’ultimo particolare non è piccolo, se è vera la tesi di don Oreste Benzi che «solo i giovani possono fare le rivoluzioni!».

Tuttavia, nessuna rivoluzione nelle “sacre stanze”, né vittoria delle “quote rosa” nella Chiesa. La Costituzione che disciplina il Sinodo, infatti, già prevede che il Papa possa nominare come membri anche «alcuni altri, che non siano insigniti del munus episcopale», cioè non vescovi (Episcopalis Communio, 8; art. 2 § 2).

Cosa significa Sinodo?

In realtà, non poteva essere altrimenti, perché dire «sinodo» vuole dire «Chiesa in cammino», insegna S. Giovanni Crisostomo; perciò, come si poteva escludere il “fiuto” (sensus fidei) dell’altra metà (o più!?) del Popolo di Dio?
Già il Codice Giustinianeo sanciva che «le cose che riguardano tutti, devono essere trattate e approvate da tutti»; principio invocato da diversi Papi contro le decisioni dell’Imperatore e, ultimamente, richiamato anche dal grande teologo Y. Congar, riguardo le materie di fede e di morale.
Però, attenzione: l’Assemblea sinodale (come la Chiesa!) non è una democrazia: in quest’ultima, si dibatte e si vota tra eguali, eletti dal popolo; in un Sinodo, invece, ci si ascolta tra diversi (pastori e laici), per discernere ciò che lo Spirito (e non chi discute!) dice alla Chiesa (espresso nel voto) e non si è eletti da nessuno, ma nominati dal Papa.
È infatti in questa prospettiva di articolazione tra profezia (dei laici) e discernimento dei pastori, che si colloca la scelta della Chiesa di nominare anche non vescovi per l’Assemblea sinodale (4-29 ottobre 2023).
 

Il ruolo delle donne secondo papa Francesco

E cosa porteranno mai le donne? «Un’altra musica – sottolinea papa Francesco – un altro modo di vedere e di pensare». Come dimostrano ormai gli studi di genere, gli uomini, per esempio, quando lavorano insieme si concentrano sugli obiettivi e sulle procedure, mentre le donne sulle relazioni e sulla cura delle persone. Insomma, una questione di stile.
Ma non solo. Si tratta anche di «pensare la Chiesa con le categorie di una donna» – come ribadisce ancora papa Francesco.
Le prospettive aperte da questa inedita Assemblea sinodale, quindi, riguardano sia le funzioni della donna nella Chiesa (es. estensione dei ministeri e dei ruoli anche decisionali nella Chiesa), ma soprattutto, la capacità di pensare secondo una logica che finora non ha avuto voce nel discernimento e nelle decisioni ecclesiali. E questo non è prerogativa solo delle donne.
 
Concludo. Come postulatrice della Causa di beatificazione di don Benzi ho un sogno nel cassetto: scrivere un libro dal titolo Tutte le donne di don Oreste! Senza una donna, infatti, sarebbe stata impossibile la nascita della prima casa famiglia (Ida), così come l’apertura della prima missione (Tina), nonché la presenza in Russia e in Tanzania (quando le piccole Lidia e Giulietta si arrampicarono sulle ginocchia di chi doveva decidere i permessi!), solo per citarne alcune.