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12 Agosto 2021
Ultima modifica: 13 Agosto 2021 ore 17:04

La Papa Giovanni lancia un crowdfunding per liberare le donne prostituite

In provicia di Firenze l'idea per dare lavoro alle vittime di tratta nella pelletteria Another Skin. È richiesto l'aiuto di tutti.
La Papa Giovanni lancia un crowdfunding per liberare le donne prostituite
Le prime accoglienze di ex-prostitute, nella famiglia di Alessandro Fiesoli e della moglie Claudia Mascherini, sono iniziate nel 2017. Poi, grazie alle competenze di famiglia nella lavorazione del cuoio, hanno avviato un progetto per dare un lavoro vero alle vittime di tratta.
Tra pellame e aghi... un sogno che rinasce: la Comunità Papa Giovanni XXIII ha lanciato sul proprio sito la campagna di raccolta fondi che vuole dare speranza e dignità alle donne vittime di tratta, liberate attraverso le sue unità di strada di tutta Italia ed accolte in Toscana.

«Per inseguire il loro sogno, queste donne hanno bisogno del nostro aiuto. Basta dar loro una opportunità di integrazione e sostenerle, quando finalmente un sogno rinasce», scrivono nel descrivere il progetto di autofinanziamento della pelletteria Another Skin. In apertura c'è la storia di Edith.

Il mestiere più antico del mondo

Qual è mestiere più antico del mondo? La lavorazione del cuoio. E ne è erede Marta Girandoli che a 57 anni, 15 anni fa, si trovò costretta a chiudere il laboratorio di pelletteria che era gestito dalla famiglia. Non immaginava certo che all’età di 70 anni si sarebbe rimessa sul mercato.

Nel 2017 Alessando Fiesoli ha iniziato ad accogliere nella sua casa famiglia, insieme alla moglie Claudia Mascherini, delle ragazze vittime di tratta, senza lavoro. Con l’aiuto di Serena Perini della Comunità Papa Giovanni XXIII hanno dato vita ad Another Skin, il laboratorio di pelletteria, inaugurato il 7 febbraio 2020 in provincia di Firenze, che si propone di riscattare la dignità delle donne dando loro un lavoro.

Le prime tre lavoratrici, formate da Marta, sono diventate le tutor che hanno insegnato il mestiere alle prime neo-assunte. Racconta Alessandro : «Diamo alle donne, spesso straniere, un vero passaporto: un curriculum professionale che permetterà loro di viaggiare e ricostruirsi una vita» E spiega: «Disegniamo e produciamo pezzi artigianali unici oppure in piccole quantità, per rivendite del territorio e anche per grossi marchi nazionali. Grazie alle donazioni di pellame riusciamo a proporre una borsa in struzzo ad anche un quinto del valore reale», spiega Alessandro Fiesoli.

Le borse firmate Another Skin sono in vendita sull'ecommerce del progetto.

sala gremita
Inaugurazione pelletteria Another Skin


Alla base della scelta di Alessandro c’è un sogno: «Sono competenze molto apprezzate in azienda, a tal punto che la nostra maggiore preoccupazione iniziale è stata quella di non perdere le lavoratrici migliori, che potrebbero ricevere in breve tempo proposte di lavoro molto allettanti. Ma quando questo accade, vuol dire che abbiamo raggiunto il nostro scopo e che abbiamo ridato vita nuova alle donne liberate».

Nel passato delle lavoratrici il marchio della strada

Giovanni Paolo Ramonda, Presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII succeduto a Don Benzi, è intervenuto nell'annunciare l'inaugurazione: «Vogliamo pregare in particolare per le donne, le adolescenti e le bambine trafficate e abusate ogni giorno in strada, nei night, negli appartamenti e nei centri massaggio. E non vogliamo dimenticare chi come schiava sessuale ha perso la vita: sono centinaia le giovanissime donne uccise per mano dei loro stessi clienti. Finchè non sarà adottato anche in Italia il "modello nordico” di contrasto alla prostituzione, sul corpo della donna continuerà ad essere esercitato un diritto di proprietà che annienta sia la dignità della donna che del cliente».

Coniugare Rispetto della persona e richieste di mercato

La Sindachessa Monica Marini intervenuta all'inaugurazione ha parlato del distretto produttivo che caratterizza il territorio; 150 aziende sono impegnate nella lavorazione della pelletteria.: «Questo progetto unisce solidarietà e riscatto sociale con quello che è un aspetto di produzione di qualità».

Rotolini colorati di filo da cucito
Nel laboratorio Another Skin le donne sono impegnate in lavori di maglieria


La Cooperativa sociale il Pungiglione della Comunità Papa Giovanni XXIII si è fatta carico del progetto, in collaborazione con l'Accademia delle belle arti di Firenze e sostenuto anche attraverso i contributi dell'Unione Europea del progetto RIGHT WAY, Building integration pathways with victims of human trafficking, di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, di Fondazione Il Cuore si Scioglie e di Banca d'Italia. Il partenariato, coordinato dalla Comunità Papa Giovanni XXII, comprende diverse organizzazioni impegnate nell'accoglienza: Caritas di Vicenza, Trieste, Senigallia, Pescara, Associazione Farsi Prossimo di Faenza, Comunità Progetto Sud e ICMC Onlus.

Nessuna donna nasce prostituta, c'è sempre qualcosa o qualcuno che ce la fa diventare.
Don Oreste Benzi


Donna nigeriana al lavoro seguita da una donna italiana
Nel laboratorio Another Skin le donne vittime di tratta possono imparare una professione, lavorando il cuoio


Bartolomeo Barberis è il Presidente della Cooperativa sociale Il Pungliglione, della Comunità Papa Giovanni XXIII, che ha sposato il progetto: «Sappiamo quanto non sia facile coniugare Vangelo ed economia, quanto non sia facile mantenere il giusto rispetto di ogni persona, dei suoi diritti e dei suoi tempi all’interno di un mondo che è competitivo, basato sul profitto. Eppure è proprio questa la nostra sfida».

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