Diventa sempre più difficile distinguere le notizie attendibili da quelle che non lo sono. Il giornalista deve fare un'azione di fact-checking, ne va della sua credibilità.
La guerra tra Russia e Ucraina si combatte anche a suon di disinformazione. La disinformazione vola sui social velocissima, senza freni, in Italia e nei Paesi esteri. In questi giorni, resi ancor più complicati dal conflitto Russia - Ucraina, la diffusione di fake news sta alimentando malcontento e confusione da entrambi le parti.
Foto truccate, video di bombardamenti di un videogioco, scene di film, vengono spacciate per vere, andando a finire anche nei canali ufficiali di informazione, minandone a volte l’affidabilità. La notizia si gioca sulla velocità e tempestività e verificare l'attendibilità delle fonti può diventare veramente complicato. Ma la veridicità della notizia è fondamentale e ora più che mai il giornalista deve fare questa azione di fact-checking per ridare fiducia a chi legge.
Butac, il sito che scova le bufale in rete, in questo momento è sommerso da segnalazioni, a dirlo è il direttore
Michelangelo Coltelli alla trasmissione
Forrest di Radio 1. Alcune bufale sono indirizzate a mettere in cattiva luce il nostro Paese, l'Italia.
L’ultima è del 2 marzo 2022. È un fake che prende di mira il nostro Paese e che circola sui social in lingua russa e bielorussa. Un esempio di come la disinformazione circola all'estero, localizzando notizie false nel nostro Paese.
Si tratta di un video dove c’è un camionista, probabilmente russo, il quale racconta che a Bologna sono stati uccisi dei camionisti bielorussi da dei camionisti ucraini per rubare loro le targhe.
«Ieri sera un bielorusso è stato accoltellato a morte - dice il testimone nel video -, aveva 26 anni, il secondo aveva 28 anni, 11 ucraini lo hanno picchiato a morte. Per quello? Per il fatto che avesse numeri bielorussi».
È un falso. «In realtà si tratta di un video di una rissa di qualche anno fa e non centra nulla con la notizia» - dice Coltelli. Ma questa storia, scrive in Butac «sta girando non sul web italiano ma nelle bacheche di russi e bielorussi, che in mancanza di altre info ovviamente si fidano, e si potrebbero convincere che girare in Italia sia diventato per loro pericoloso».
Draghi e le sanzioni alla Russia
Altra manipolazione dei fatti segnalata da Coltelli alla trasmissione radiofonica e che sta girando all’estero riguarda Draghi e le sanzioni alla Russia in cui si dice che l’Italia avrebbe chiesto una riduzione delle sanzioni per quanto riguarda i beni di lusso. «Sono testate britanniche che stanno attaccando il nostro governo», dice Coltelli. Un giornalista del
The Telegraph britannico ha pubblicato la notizia su Twitter. Notizia smentita da Draghi in un tweet dall’account di Palazzo Chigi:
Un falso Zelensky con la maglietta con la svastica
La fotografia di Zelenski, presidente dell’Ucraina con la maglietta della squadra di calcio della nazionale dell’Ucraina con la svastica sulla schiena, è l’ennesimo falso che sta circolando. In realtà è stata manipolata l’immagine. È stata messa la svastica al posto del numero 95 che era regolarmente apparso sulla maglietta in occasione degli europei del 2020.
In questo momento sui social viene pubblicato di tutto e distinguere chi fa informazione da chi fa propanda diventa difficile. Le maggiori piattaforme social sono al lavoro per contrastare la disinformazione. Nel frattempo la Russia mette in campo tutte le sue capacità di controllo dei media diffondendo notizie fuorvianti sul governo dell’Ucraina. Ma questo capitolo richiede ulteriori approfondimenti.