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15 Marzo 2022

Camerun: quando l'agricoltura riscatta i carcerati

Il progetto "Voglia di futuro" insegna come coltivare la terra in modo sostenibile agli ex-carcerati
Camerun: quando l'agricoltura riscatta i carcerati
Foto di Archivio Condivisione fra i Popoli
In Camerun la formazione in agricoltura sostenibile è molto utile alla popolazione e ai giovani perché crea concrete opportunità lavorative e di riscatto, soprattutto per gli ex-carcerati.
Un futuro diverso per sé e per la propria terra. William e Rodrigue hanno ricominciato a sognare. 
Pochi mesi fa sono tornati sui banchi di scuola per studiare le tecniche di agricoltura sostenibile, farne un lavoro dignitoso e una scelta consapevole a tutela dell’ambiente.
Non male come prospettiva per questi due giovani di circa 30 anni, cresciuti nella regione ovest del Camerun, che nella vita ne hanno già vissute e combinate tante.
 
L’estrema povertà della famiglia d’origine, l’assenza del padre fin dalla tenera età. A 15 anni William lascia la zia che l’ha cresciuto per la vita di strada, all’apparenza più facile e in cerca di chissà quale opportunità. Alla stessa età Rodrigue comincia a commettere piccoli reati e a 18 anni finisce in carcere. Una volta uscito, avvia un’attività commerciale, vende sigarette e whisky in bustine. Con il vizio di bere e fumare, nel 2016 finisce di nuovo in prigione.
Poi l’incontro con i volontari della Comunità Papa Giovanni XXIII, il percorso di recupero nelle comunità educative di Bafoussam e Soukpen e l’opportunità di seguire questo corso di formazione finanziato dalla Regione Emilia-Romagna che ha coinvolto complessivamente 20 giovani.
 
Per più di 4 mesi William e Rodrigue si impegnano con costanza. Seguono lezioni teoriche e pratiche tenute da un agronomo specializzato e imparano.
Approfondiscono i diversi tipi di agricoltura praticati nella regione e i benefici di quella sostenibile. Studiano il suolo e come lavorarlo preservandone la fertilità, come controllare i parassiti e le malattie, come migliorare le tecniche di allevamento tradizionale. 
Si stupiscono della possibilità di sostituire i costosi fertilizzanti chimici con concimi biologici facili da produrre usando scarti di cucina, erbe e foglie. 
 
Scoprono che un’agricoltura diversa è praticabile e che anche loro possono coltivare prodotti sani e genuini nel proprio angolo di mondo avendo a cuore la salute dell’ambiente e quella delle persone. 
Ora William sta cominciando una coltivazione di mais biologico e un piccolo allevamento di galline per la produzione di uova che hanno un buon mercato. Rodrigue, invece, vuole mettere in pratica quanto appreso coltivando ortaggi, mais e fagioli. Grazie al kit di base ricevuto al termine del corso, entrambi hanno già l’occorrente per avviare la loro attività: semi, falce, zappa, pompa a spalla, annaffiatoio.
 
«La formazione in agricoltura sostenibile è molto utile per la popolazione in generale e per i giovani in particolare perché crea concrete opportunità lavorative e di riscatto», commenta Evaristus Fatefah, l’agronomo responsabile del corso. «Ma non solo. Ci può anche aiutare a risanare l’ambiente. La nostra regione è la più piccola del Camerun e il granaio del paese. Negli anni ha purtroppo subito un uso anarchico di prodotti chimici e pratiche agricole inadeguate tra cui gli incendi boschivi, l’aratura lungo i pendii che favorisce l'erosione e la deforestazione con gravi danni alla fauna e alla fertilità del suolo. Sensibilizzando le persone possiamo aiutarle a capire come coltivare in modo diverso. L’ambiente ci parla e ci dà tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere.»
 
“Voglia di futuro” e £Cambio rotta”: 2 progetti che migliorano le condizioni dei carcerati
Il corso di formazione in agricoltura sostenibile frequentato da William e Rodrigue è una delle attività realizzate all’interno del progetto “Voglia di futuro” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, un intervento che da dicembre 2020 a novembre 2021 ha migliorato le condizioni alimentari e igienico-sanitarie di 1.500 detenuti in 5 carceri e dato un futuro a oltre 45 ex detenuti e ragazzi di strada a partire dalla formazione professionale.
Grazie al progetto “Cambio Rotta”, avviato lo scorso dicembre, la collaborazione con la Regione continuerà fino a novembre 2022 consentendo di aiutare tanti altri giovani in difficoltà.
 
Per saperne di più:
https://www.condivisionefraipopoli.org/index.php?option=com_content&view=article&id=263:cambio-rotta&catid=49:progetti&lang=it&Itemid=353