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12 Dicembre 2022
Ultima modifica: 12 Dicembre 2022 ore 09:04

Camminare? Meglio di una medicina

I benefici di una lunga passeggiata
Camminare? Meglio di una medicina
Foto di Mario Ohibsky
Camminare fa bene, lo sappiamo. Ma perché? I ricercatori ci dicono che le persone che camminano regolarmente hanno un tasso di mortalità che si riduce anche del 50% rispetto a quello delle sedentarie.
Nessun intervento medico e farmacologico ha così tanti benefici. Il primo effetto positivo è quello sul sistema cardiocircolatorio: l’attività fisica causa una accelerazione del ritmo cardiaco, della circolazione del sangue e del nostro respiro. Il risultato è che a riposo il cuore batte a un ritmo più lento per cui vene e arterie svolgono meglio il loro lavoro e anche la pressione sanguigna scende come pure il valore del colesterolo nel sangue.

Benefici fisici e psicologici

Camminare ci aiuta a gestire lo stress perché riduce l’iperattività simpatica che caratterizza tutte le situazioni stressanti. Camminare induce l’organismo a produrre endorfine, che sono una specie di droga naturale che causa in noi una sensazione di benessere e piacevolezza. Se ci sentiamo bene avremo più energie da impiegare nello studio e nel lavoro e se siamo più attivi ci stancheremo di più con la necessità di riposarci e di dormire senza più soffrire di insonnia. Anche il metabolismo cambia riattivandosi per cui, anche stando fermi, consumiamo più energia e bruciamo più grassi e questo ci aiuta a tenere il peso sotto controllo. Tutto il sistema degli ormoni che regolano le funzioni del nostro corpo è influenzato positivamente dall’esercizio fisico del camminare. Gli ormoni che vengono prodotti sono l’adrenalina e il cortisolo che hanno potenti effetti antinfiammatori e sappiamo con certezza che l’infiammazione cronica è la causa dell’invecchiamento cellulare del nostro corpo. Anche l’insulinoresistenza viene influenzata e l’effetto è la prevenzione del diabete di tipo 2, con benefici anche sul rischio di complicanze gravi da infezioni come il covid 19. L’attività fisica migliora il desiderio sessuale e riduce il rischio di ammalare di tumori all’utero, mammella e prostata.

Camminare per migliorare il sistema immunitario

Camminare attiva il sistema immunitario con l’aumento della produzione di globuli bianchi i natural killer che distruggono le cellule estranee o malate, e un sistema immunitario che funziona riduce anch’esso l’infiammazione cronica. Un altro effetto davvero stupefacente è che la camminata modifica il modo in cui funziona il nostro stesso DNA: alcuni geni diventano più attivi e altri si spengono. Questi cambiamenti poi si fissano nel nostro DNA attraverso quei meccanismi che caratterizzano l’epigenetica.

Quanto bisogna camminare?

I 10.000 passi sono quelli più spesso raccomandati come traguardo da porsi. Chi ha studiato il problema ci dice che anche 8.000 passi al giorno vanno bene, ma ovviamente i benefici aumentano se arriviamo a 10.000 e oltre. Inoltre, più si invecchia, più la soglia benefica si abbassa: dopo i 60 anni anche 7.000 passi vanno bene. Infine a che passo è meglio marciare? La passeggiatina con il cane e il giornale non è sufficiente e bisogna aumentare il ritmo perché l’andatura a passo svelto riduce il rischio di morire di più di quella a passo lento. L’uomo è fatto per camminare e lo fa da quando è apparso sulla terra. Non perdiamo questa buona abitudine.