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21 Marzo 2022
Ultima modifica: 21 Marzo 2022 ore 09:22

Gabriel Boric si è insediato alla Presidenza del Cile

I missionari presenti nel Paese vedono la possibilità di un cambio di passo.
Gabriel Boric si è insediato alla Presidenza del Cile
Foto di Rodrigo Barraza
Fra le promesse del nuovo Governo: Unire, Conciliare, Confrontare le opinioni, arrivare ad un punto di vista comune che renda partecipi tutti indipendentemente dalla posizione politica, dalle credenze religiose, dalle differenze culturali.
L’11 marzo, a soli 36 anni, Gabriel Boric è diventato il più giovane presidente della storia del Cile.  Lo scorso dicembre il leader della coalizione di sinistra aveva stravinto il ballottaggio presidenziale contro l’ultraconservatore José Antonio Kast. Con un governo formato in maggioranza da donne, Boric promette di realizzare un programma innovativo basato su spesa sociale, tasse, sussidi, transizione ideologica, scuole gratuite, inclusione degli indigeni e smantellamento del sistema pensionistico. 


Il nostro impegno, il mio sogno, è che, quando terminiamo il nostro mandato possiamo guardare i nostri figli, le nostre sorelle, i nostri genitori, le nostre vicine, i nostri nonni, e sentire che c’è un Paese che ci protegge, che si accoglie, che si prende cura, che garantisce i diritti e che retribuisce con giustizia il contributo e il sacrificio di ciascuno di voi.
Gabriel Boric


Sono aspettative ambiziose, condivise anche da Rodrigo Barraza e Carito Paz Muñoz Segura, membri cileni della Comunità Papa Giovanni XXIII che hanno partecipato alla campagna elettorale.
 
«Il fatto — spiega Rodrigo Barraza — che il presidente eletto abbia inserito nel suo primo discorso una menzione ai bambini e alle bambine, alle donne e ai gruppi sociali minoritari ci ha toccato il cuore. Perché di recente la politica cilena si è dimenticata di questi protagonisti della nostra società e oggi abbiamo finalmente la speranza che ciò non si ripeta.   In questi ultimi 10 anni i progetti dell’amministrazione pubblica riferiti all’infanzia sono risultati insufficienti nel rispondere alle vere necessità di questa fascia d’età.   Per quanto riguarda le donne e tutti i gruppi sociali minoritari come le minoranze etniche, il programma di governo dell’oppositore politico di Boric era un passo indietro rispetto ai diritti civili e sociali. Tutti gli sforzi fatti per conquistare i diritti fondamentali erano in pericolo con la vittoria di questo candidato».

Bambino con maglietta
Manifestazioni di sostegno al Presidente del Cile Gabriel Boric che si è insediato l'11 marzo 2022.
Foto di Rodrigo Barraza

 
E continua: «Ci emoziona il fatto che Gabriel Boric sia un uomo giovane.  Ha studiato in un’università pubblica, ha manifestato nelle piazze, probabilmente è stato bagnato anche lui dall’idrante della camionetta dei poliziotti cileni. È un uomo che ogni tanto si diverte con i suoi amici al bar, che suona con la chitarra le stesse canzoni che anche noi suoniamo. In sostanza è un presidente in carne e ossa che ha chiesto di non essere idealizzato ma di avere fiducia in lui. Ed è proprio quello che facciamo».

Volontari davanti alla casa della missione in Cile
Valdivia, casa di accoglienza per migranti Simón de Cirene nata dalla collaborazione tra Diocesi e Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.
Foto di Alejandro Durán Segura
 
I due volontari dell'associazione di Don Benzi operano nel Centro Comunitario Acuarela per minori a rischio e nella Comunità Terapeutica Sandra Sabattini per persone affette da dipendenza, luoghi in cui si sperimenta la condivisione diretta di vita con gli ultimi.
 
«Viviamo giorno per giorno le ingiustizie subite da una società che è stata abbandonata dal governo negli ultimi 30 anni nonostante il ritorno alla democrazia. Il punto di partenza — conclude — è migliorare il potere politico a partire dal basso. Ognuno deve portare il proprio contributo come un granello di sabbia nei luoghi in cui lavora, spendendosi per un paese migliore».