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15 Dicembre 2020

Cile: fra i bambini sopravvissuti al lockdown

Dopo 8 mesi di chiusura riapre il centro diurno per bambini disagiati alla periferia di Santiago.
Cile: fra i bambini sopravvissuti al lockdown
Foto di Daniele Londei
Alla periferia di Santiago alcune famiglie immigrate non hanno una rete di sostegno: i bambini rimangono tutto il giorno chiusi in casa da soli perché i genitori, i nonni o gli zii hanno ricominciato a lavorare, ma le scuole sono ancora chiuse. L'Escuelita è la loro àncora di salvezza in questa tempesta causata dal coronavirus.
Al di là delle mascherine i loro occhi sorridono.
I bambini sono contenti perché, dopo oltre 8 mesi di chiusura a causa del coronavirus, lunedì 30 novembre l’Escuelita, il “loro” centro diurno, ha riaperto i battenti!
Entrano ordinati, in fila indiana, pronti a farsi misurare la febbre pur di tornare ad una pseudo normalità a misura di bambino.
Hanno voglia di correre, giocare, fare qualche lavoretto manuale in preparazione al Natale ed anche di studiare.
«Hanno bisogno di riappropriarsi di uno spazio che sia solo loro» commenta Daniele Londei, responsabile insieme alla moglie Emelina Garcia di questo centro per bambini e adolescenti a rischio che la Comunità Papa Giovanni XXIII gestisce alla periferia di Santiago del Cile.
«Per i nostri bambini il lockdown è stato particolarmente difficile – racconta - non solo per la didattica a distanza. Molti vivono con la famiglia in stanze in affitto, spesso in una sola stanza che ospita fino a 5-6 persone! Immaginate quanto sia stato duro per loro, anche perché qui i bambini sono gli ultimi ad essere ascoltati».
Una situazione di isolamento spesso stressante, a cui si è cercato di porre rimedio con visite domiciliari, messaggi WhatsApp e videochiamate come aiuto per i compiti e con la distribuzione settimanale di alimenti alle famiglie per stare vicini ai tanti che in questo tempo hanno perso il lavoro.

Cile bambini escuelita
Foto di Daniele Londei
Cile escuelita temperatura
Dopo il lockdown di 8 mesi, il progetto Escuelita riapre, seguendo le norme anti-covid
Foto di Daniele Londei
Cile escuelita riapertura
Dopo il lockdown di 8 mesi, il progetto Escuelita riapre
Foto di Daniele Londei
Cile Escuelita mani pulite
Foto di Daniele Londei

«Abbiamo fatto del nostro meglio», continua Daniele, «ma la presenza è tutta un’altra cosa. Ecco perché non appena il governo ha autorizzato la riapertura su larga scala, abbiamo deciso di ripartire anche noi».
Ad oggi il centro accoglie 10 dei 47 bambini iscritti.
«Vogliamo vedere come va», commenta Daniele, «il coronavirus circola ancora ed è meglio essere prudenti. Anche perché, se si ammala qualcuno, siamo obbligati a chiudere tutto per almeno 15 giorni».
La scelta di chi accogliere è stata dettata dalle necessità familiari.
Spiega Daniele: «Grazie alle visite domiciliari abbiamo scoperto che alcuni bambini rimanevano tutto il giorno chiusi in casa da soli perché i genitori, i nonni o gli zii avevano ricominciato a lavorare. Le loro sono famiglie immigrate, ancora più in difficoltà perché prive di una rete di sostegno nel nostro paese. L’unico modo per aiutarle era riaprire il prima possibile».
Di norma in questo periodo dell’anno l’Escuelita è aperta solo di pomeriggio. Visto però che le scuole sono ancora chiuse, si è deciso di prolungare l’orario dalle 10 alle 18.
I bambini sono coinvolti in attività educative e ricreative e ricevono un buon sostegno alimentare: merenda, pranzo e “once”, che sarebbe una cena leggera prima di andare via.
Un aiuto concreto per sollevare le famiglie dal pensiero di che cosa dar da mangiare ai propri figli.
«Per il momento si tratta di un piccolo scampolo di normalità, che però ci auguriamo di poter presto estendere a tutti i nostri bambini», conclude Daniele, «in questo tempo di precarietà e incertezza ce ne sarebbe davvero tanto bisogno».

Cos’è l’Escuelita

Il centro per bambini Escuelita nasce nel 1995 a Peñalolén  uno dei comuni più degradati dell’area metropolitana di Santiago (Cile). L’Escuelita (letteramente “scuolina”) offre sostegno scolastico ed opportunità ricreative a bambini ed adolescenti a rischio della zona. Per scoprirne di più: visita il sito di Condivisione fra i Popoli