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23 Marzo 2024
Ultima modifica: 23 Marzo 2024 ore 11:07

Oggi il Festival della Vita Nascente

A Modena il secondo Festival Nazionale per la Giornata della Vita Nascente
Oggi il Festival della Vita Nascente
Foto di AdobeStock
È possibile parlare di natalità in maniera positiva e accattivante? È possibile invertire o fermare il trend dell'inverno demografico italiano? Se ne parlerà il 23 marzo con esperti ed artisti che celebreranno la vita come opera d'arte
«Alla fine del primo Festival, una signora, già madre di 6 figli, mi ha detto: "Dopo aver partecipato mi è venuta voglia di fare il settimo"». A riportarlo è Andrea Mazzi, animatore generale del servizio "Famiglia e Vita" della Comunità Papa Giovanni XXIII e tra i promotori del secondo Festival Nazionale per la Giornata dellla Vita Nascente che si terrà il oggi 23 marzo dalle 16 alle 18 a Modena e online sul sito della Giornata per la Vita Nascente.

Una giornata per la vita nascente

L'obiettivo generale della Rete per la giornata della vita nascente è quello di chiedere alle istituzioni che il 25 marzo - come già accade in diversi paesi del mondo - sia istituita una giornata per la valorizzazione della vita nascente. Ma quali sono le finalità del Festival di quest'anno? «Gli obiettivi sono 3 - spiega Mazzi - : dire che la genitorialità è preziosa e quindi che dobbiamo valorizzare socialmente chi fa questa scelta; rilanciare il tema della natalità, perché le nascite in Italia devono aumentare e c'è ancora una disattenzione culturale per questo tema; e far conoscere la vita nascente e le meraviglie che contiene. Nell'attesa organizziamo un evento ogni anno».
E così nel 2021 c'è stato il primo Festival, nel 2022 un convegno alla LUMSA con il cardinal Zuppi, nel 2023 una tavola rotonda con le forze politiche. «In questa legislatura ci sono 4 Proposte di Legge sottoscritte da qualche decina di parlamentari. Sono semplicissime... si chiede che si parli di accoglienza della vita in senso positivo».

Un messaggio positivo

Già, perché tra crollo e inverno demografico, e culle vuote, e italiani che sono agli ultimi posti delle classifiche mondiali della natalità, si rischia che il messaggio sia troppo negativo, pesante, doveristico.
Per questo per il Festival si è scelto un clima positivo e propositivo, e di sviluppare il tema della natalità dal punto di vista culturale. Che cosa significa? - abbiamo chiesto sempre a Mazzi: «Significa prendere atto ad esempio che m
aternità e paternità sono vissuti oggi come un fatto privato. Non c'è ancora una cultura che narri che la nuova vita è una risorsa per tutta la società. Da un punto di vista sociale, relazionale, ma anche economico: i nuovi bimbi di oggi saranno i nuovi lavoratori di domani che saranno in grado di garantire un sistema di welfare che altrimenti va a gambe all’aria. Per questo riteniamo che sia anche compito delle istituzioni rilanciare e promuovere la natalità. Poi è importante che padri e madri vengano valorizzati nel mondo del lavoro».
Inoltre, sempre secondo Mazzi, c'è ancora poco la cultura che uomini e donne si possano realizzare accogliendo nuove vite: «Dovrebbe passare che essere mamma e papà è importante, che Andrea mazzi ad esempio è papà di due figli prima che ingegnere. Occorre sottolineare che diventare mamma e papà dà felicità perché ti arricchisce di vita ed energia, ti da qualcuno per cui vivere».

Il programma del Festival

Gli ospiti del festival, moderati da Chiara Pazzaglia, giornalista di Avvenire, saranno Arnoldo Mosca Mondadori, pronipote dell'Editore Arnoldo Mondadori, che ha scritto il libro "Il miracolo della vita"; Matteo Rizzoli, economista e padre di 6 figli, che parlerà dell'importanza della dimensione culturale ed economica nella scelta di accogliere la vita; la testimonianza di una giovane coppia - Matteo Manicardi e Fabiana Coriani - che hanno accolto la vita speciale del piccolo Michy, e hanno scritto il libro "La storia di super Michy"; e il tutto sarà allietato dalla voce della cantautrice Mirael che eseguirà brani dal suo album "Sentire l'Amore".

Il libro "Il miracolo della vita" e Papa Francesco

«Questo libro si propone di riportare il lettore allo stupore e alla gioia di venire al mondo di ciascuno di noi. Suggerisce la bellezza del guardare alla vita nascente come titolare del diritto più alto che spetta a tutti: quello di esistere. La bellezza, sì: perché lo spettacolo della natura che segue il suo corso suscita meraviglia e chiede cura, protezione, accoglienza». Con queste parole Papa Francesco inizia la sua prefazione al libro di Mosca Mondadori, un testo che ripercorre, aiutato dalla voce della scienza, le tappe di formazione e sviluppo dell'essere umano nel grembo materno. Perché è la scienza - spiegano gli autori - e non le posizioni religiose o ideologiche, a permetterci di constatare che, fin dall'inizio, l'embrione è un essere umano unico e irripetibile che "chiede", in ogni suo atto, di vivere. E lo chiede, talvolta, ad una mamma che per diversi e serissimi motivi considera quest'eventualità come una grave difficoltà e, nei casi più estremi, una tragedia. Non per questo, tuttavia, l'aborto deve essere considerato l'unica soluzione possibile, anzi, tra le pagine si trovano anche delle proposte molto interessanti: «Quando le motivazioni che impediscono ad una madre di accogliere il figlio nella propria vita sono reali, perché pensare necessariamente all'aborto e non all'affidamento e all'adozione?».

Mosca Mondadori: «Accendere la coscienza»

Abbiamo raggiunto l'autore al telefono. «C’è l’idea che a noi spetti la scelta di chi può essere tenuto e chi può essere scartato - spiega Mosca Mondadori -. Una scelta che può essere fatta con i nascituri, ma anche con gli anziani e i disabili. C'è bisogno invece che nasca una coscienza che abbia come suo cuore la cultura della vita. L’essere umano è tale come patrimonio genetico fin dal primo atto». 
Una deriva della cultura europea che si vede anche «nella mancanza di coraggio della politica. Perché non si inserisce nella Legge 194 un punto nuovo con un sostegno alle madri? Perché non si mette un forte strumento a favore delle donne? Questo mi fa impazzire».
E a proposito del libro "Il miracolo della vita" «è un primo piccolo strumento. La scienza ci dice delle cose: che la cellula che nasce dell’incontro di ovulo e spermatozoo è autonoma, quindi riconosciuta dalla scienza come vita umana, quindi con un suo patrimonio genetico unico ed irripetibile. Il libro parte da un discorso scientifico, io vorrei fare tante altre mosse. Il problema è accendere la coscienza. La prossima mossa sarà quella di proporre disegni di legge che siano accompagnamento per le donne in gravidanza».
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23 Marzo 2024 - MODENA